La febbre già c'era, l'ultimo quarto d'ora di partita l'ha fatta probabilmente lievitare: ecco perché Conte non ha parlato nel post Sassuolo-Inter. Una squadra, la sua, tornata pazza, improvvisamente pazza, in un finale convulso, coi padroni di casa capaci di riaprire un match virtualmente chiuso e far venire la tachicardia ai tifosi nerazzurri. Un calo di energie fisiche e mentali che ha rischiato di cancellare 75 minuti di ottimo calcio, quello cercato da Conte (intensità, ampiezza, verticalizzazioni, rapidità d'esecuzione) che a bordo campo non però ha dato segni di cedimento (anzi!) ma una volta negli spogliatoi ha preferito cedere il passo al suo vice, Cristian Stellini: "Antonio è un po' provato, già prima della partita aveva un po' di febbre: lui la gara la vive intensamente, dà tutto ed era provato e stanco".
L'analisi della partita è chiaramente duplice: ottima Inter fino al 4-1, squadra in caduta, se non libera quasi, dopo: "Riprendere il cammino dopo le soste non è mai facile, coi giocatori che arrivano tardi dalle Nazionali ci sono sempre difficoltà" ha proseguito Stellini. "Oggi dopo 70 minuti buonissimi dove abbiamo dominato abbiamo avuto le difficoltà, c'è stato un black-out che andrà analizzato. Abbiamo ripreso bene il cammino ma dobbiamo lavorare ancora. Sono venute meno le energie, fisiche e mentali, il Sassuolo ha aumentato i ritmi e non abbiamo avuto le occasioni per portare palla avanti. Abbiamo perso due palloni che ci sono costati due ripartenze dove ci siamo fatti trovare scoperti. Per il Sassuolo sono stati due gol facili. Dobbiamo lavorare su questi aspetti per eliminare questa pazza Inter".