SERIE A

Juventus-Bologna, Nicchi: "Quello di De Ligt non è rigore"

Il presidente AIA: "Niente giocata, niente rigore. Gli arbitri stanno lavorando bene"

oraxora placeholder

L'ottava giornata di Serie A si è portata dietro diverse polemiche arbitrali, Marcello Nicchi cerca di fare ordine: "I calci di rigore assegnati alla Lazio sono sacrosanti, lo dice il regolamento. Allo stesso modo il mani di De Ligt in Juventus-Bologna non può mai essere penalty e non si può pensare che si applichino le regole in base al colore della maglia. Chi la pensa così, è bene che non vada allo stadio".

Il presidente dell'AIA spiega la dinamica che ha coinvolto il difensore olandese della Juve: "Se viene fatta prima una giocata e il braccio è scomposto, se anche la palla sbatte su un braccio non è rigore - le parole a Radio Anch'io Sport -. Le sanzioni devono essere accettate e gli allenatori devono darci una mano, conoscendo bene il regolamento. Non hanno senso tutte queste polemiche".

Nicchi è contento della squadra arbitrale: "Gli arbitri stanno lavorando bene, stanno applicando regolamenti che non piacciono a tanta gente e non entusiasmano neanche noi. Se le regole hanno delle lacune non è colpa nostra: noi le applichiamo e lo stiamo facendo bene".

Infine, sulla posizione degli arbitri in merito ai buu razzisti: "Siamo in prima linea per cacciare dai campi quei cialtroni che li fanno. Ai calciatori abbiamo detto: quando in campo vi sentite offesi, venite da noi. Vi abbracciamo, vi consoliamo. Di più non possiamo fare. L'arbitro è impegnatissimo a applicare le regole, c'è un protocollo preciso nel caso dei cori razzisti, con gli annunci dall'altoparlante e tutto il resto, ma non gli possiamo pure dare il compito di andare a cercare sulle tribune quelli che fanno i cori".

Notizie del Giorno

COLPANI: "LA FIORENTINA È STATO UN SALTO IN AVANTI"

ROMA, SI AVVICINA IL RIENTRO DI SAELEMAEKERS

JUVENTUS, L'ESITO DEGLI ESAMI SU VLAHOVIC

PULISIC SEGNA ED ESULTA CON LA TRUMP DANCE: "NIENTE DI POLITICO"

REAL MADRID, OPERAZIONE RIUSCITA PER MILITÃO