Da Lookman a Jashari passando per Osimhen, Gyokeres, Isak Douglas Luiz e tanti altri ancora: sempre più i calciatori scelgono di forzare la cessione arrivando allo scontro frontale con i loro club, disattendendo perfino i doveri contrattuali. Un fenomeno che, quest’estate, è dialgato come non mai e che, inevitabilmente solleva dubbi sulla professionalità di una categoria intera.
© Getty Images|A metà luglio, dopo aver saputo dall'entourage che esiste una promessa per liberarlo, l'Inter trova una bozza accordo con Lookman: quadriennale da 4,5 milioni di euro più bonus.
© Getty Images|A stretto giro di posta, arriva la prima proposta verbale all'Atalanta: l'Inter propone un prestito con obbligo di riscatto fissato a 40 milioni di euro, arriva il primo no bergamasco.
© IPA|18 luglio: Lookman si infortuna al polpaccio, problema da circa 2-3 settimane di risoluzione. Salterà l'amichevole contro il Lipsia del 2 agosto.
© IPA|29 luglio:, durante l'Assemblea di Lega Serie A, Marotta e Percassi si incontrano: il presidente dell'Inter rilancia con un'offerta ufficiale, 42 milioni di euro più 3 di bonus.
© afp|1 agosto: l'Atalanta risponde via mail all'Inter rifiutando per la seconda volta l'offerta.
© instagram|1 agosto: il giocatore, deluso dal no, cancella ogni riferimento all'Atalanta dai propri social.
© IPA|2 agosto: l'Atalanta batte in rimonta il Lipsia in Germania. Lookman, come da previsioni, non c'è ma si allena da solo a Zingonia come da programma per recuperare dall'infortunio.
© instagram|3 agosto: Lookman rompe con l'Atalanta e chiede ufficialmente la cessione. "Promesse non mantenute. Non ho altra scelta. Spero si possa lavorare insieme con il club per trovare al più presto una soluzione amichevole per tutte le parti coinvolte" si legge in un comunicato social.
© italyphotopress|4 agosto: Luca Percassi fa chiarezza sul patto col giocatore "L'anno scorso il giocatore ci aveva chiesto di essere ceduto al Psg e l'Atalanta si era ripromessa di poter cedere il giocatore in questa sessione di mercato basandosi su due presupposti che lui ci aveva chiesto: raggiungere un super top club europeo e che in Italia non si sarebbe mai visto con una maglia diversa dall'Atalanta".
© IPA|4 agosto: ulteriore mossa di Lookman che prima non partecipa al pranzo di squadra (facoltativo), poi non si presenta in ritiro dove era atteso per continuare il lavoro personalizzato
© IPA|5 agosto: Lookman decide di non andare a Zingonia per il secondo giorno consecutivo, era previsto un altro allenamento personalizzato per lui
© IPA|In seguito Lookman fa perdere le tracce, fa spola all'estero tra Portogallo e Inghilterra allenandosi individualmente sperando che la trattativa si sblocchi
© IPA|15 agosto: l'Inter cambia strategia? Da Roma viene proposto Manu Koné e le difficoltà ad arrivare a Lookman fanno pensare ai nerazzurri che, forse, è meglio destinare le proprie mire a un centrocampista muscolare. Il francese poi però non finisce all'Inter
© atalanta.it|17 agosto: a sorpresa Inter e Atalanta chiudono la cessione di Zalewski ai bergamaschi. In molti credono sia un modo per tornare a parlare anche di Lookman ma la versione che trapela è che l'affare sia stato fatto proprio perché la Dea ha saputo dall'Inter che aveva rinunciato a Lookman
© IPA|18 agosto: l'Inter comunica in modo informale che la trattativa per Lookman è saltata, il nigeriano non è più un obiettivo e quindi non interessa più
© IPA|19 agosto: Lookman torna a Zingonia, si allena da solo e attende una possibile (e probabile) multa da parte dell'Atalanta che ora deve capire se riuscirà a tenerlo o se cederlo
© Getty Images|A metà luglio, dopo aver saputo dall'entourage che esiste una promessa per liberarlo, l'Inter trova una bozza accordo con Lookman: quadriennale da 4,5 milioni di euro più bonus.
© Getty Images|A stretto giro di posta, arriva la prima proposta verbale all'Atalanta: l'Inter propone un prestito con obbligo di riscatto fissato a 40 milioni di euro, arriva il primo no bergamasco.
© IPA|18 luglio: Lookman si infortuna al polpaccio, problema da circa 2-3 settimane di risoluzione. Salterà l'amichevole contro il Lipsia del 2 agosto.
© IPA|29 luglio:, durante l'Assemblea di Lega Serie A, Marotta e Percassi si incontrano: il presidente dell'Inter rilancia con un'offerta ufficiale, 42 milioni di euro più 3 di bonus.
© afp|1 agosto: l'Atalanta risponde via mail all'Inter rifiutando per la seconda volta l'offerta.
© instagram|1 agosto: il giocatore, deluso dal no, cancella ogni riferimento all'Atalanta dai propri social.
© IPA|2 agosto: l'Atalanta batte in rimonta il Lipsia in Germania. Lookman, come da previsioni, non c'è ma si allena da solo a Zingonia come da programma per recuperare dall'infortunio.
© instagram|3 agosto: Lookman rompe con l'Atalanta e chiede ufficialmente la cessione. "Promesse non mantenute. Non ho altra scelta. Spero si possa lavorare insieme con il club per trovare al più presto una soluzione amichevole per tutte le parti coinvolte" si legge in un comunicato social.
© italyphotopress|4 agosto: Luca Percassi fa chiarezza sul patto col giocatore "L'anno scorso il giocatore ci aveva chiesto di essere ceduto al Psg e l'Atalanta si era ripromessa di poter cedere il giocatore in questa sessione di mercato basandosi su due presupposti che lui ci aveva chiesto: raggiungere un super top club europeo e che in Italia non si sarebbe mai visto con una maglia diversa dall'Atalanta".
© IPA|4 agosto: ulteriore mossa di Lookman che prima non partecipa al pranzo di squadra (facoltativo), poi non si presenta in ritiro dove era atteso per continuare il lavoro personalizzato
© IPA|5 agosto: Lookman decide di non andare a Zingonia per il secondo giorno consecutivo, era previsto un altro allenamento personalizzato per lui
© IPA|In seguito Lookman fa perdere le tracce, fa spola all'estero tra Portogallo e Inghilterra allenandosi individualmente sperando che la trattativa si sblocchi
© IPA|15 agosto: l'Inter cambia strategia? Da Roma viene proposto Manu Koné e le difficoltà ad arrivare a Lookman fanno pensare ai nerazzurri che, forse, è meglio destinare le proprie mire a un centrocampista muscolare. Il francese poi però non finisce all'Inter
© atalanta.it|17 agosto: a sorpresa Inter e Atalanta chiudono la cessione di Zalewski ai bergamaschi. In molti credono sia un modo per tornare a parlare anche di Lookman ma la versione che trapela è che l'affare sia stato fatto proprio perché la Dea ha saputo dall'Inter che aveva rinunciato a Lookman
© IPA|18 agosto: l'Inter comunica in modo informale che la trattativa per Lookman è saltata, il nigeriano non è più un obiettivo e quindi non interessa più
© IPA|19 agosto: Lookman torna a Zingonia, si allena da solo e attende una possibile (e probabile) multa da parte dell'Atalanta che ora deve capire se riuscirà a tenerlo o se cederlo
DA GYOKERES A OSHIMEN
Non fraintendete, le eccezioni esistono (vedi Nunez che continua a segnare con il Liverpool nonostante sia da mesi sul mercato) ma la nuova regola sembra un'altra: se vuoi cambiare aria presenti un certificato medico e smetti di allenarti, costringendo il club proprietario a tratare con gli acquirenti. Ultimo esempio eclatante di questa dinamica "tossica" è Ademola Lookman che, prima via social e poi nella vita reale ha fatto capire all'Atalanta di non voler mai più vestire la maglia dei bergamaschi. Ma in questo mercato il nigeriano non è stato l'unico a forzare la mano per una cessione. Basti pensare alla telenovela legata al suo connazionale Victor Osimhen che per tornare al Galatasaray ha smesso di farsi vedere al centro sportivo del Napoli. O a Viktor Gyokeres che, come Lookman, per una "promessa di cessione tradita", si è sentito nella posizione di dichiarare che non avrebbe mai più giocato per lo Sporting Lisbona.
Già sicuro del "lieto fine" è Ardon Jashari: sono ormai settimane che lo svizzero dice al suo club, il Bruges, di volere solo il Milan e di non essere interessato ad altre soluzioni. Il club belga ha provato di tutto per trovare acquirenti che potessero soddisfare le loro richieste economiche ma, alla fine, ha dovuto piegarsi alla volontà del giocatore.
Ma anche all'estero la piaga dei "separati in casa" sta dilagando. Alexander Isak si sta allenando nelle strutture della Real Sociedad mentre la sua squadra, il Newcastle, è in tournée in Asia. Lo svedese vuole il Liverpool, ma i Magpies non intendono rinforzare una diretta rivale. Ironia della sorte, il Newcastle sta vivendo questa situazione anche dal lato opposto: i bianconeri d'Inghilterra stanno provando a strappare al Brentford Yoan Wissa che, per forzare la sua partenza, ha smesso di allenarsi con il resto del gruppo. Una situazione del genere si è sfiorata anche in casa Juventus con Douglas Luiz: il centrocampista brasiliano aveva disertato il primo giorno di raduno pre campionato dei bianconeri proprio per accelerare la sua uscita, prima di tornare sui suoi passi e riaggregarsi al gruppo.
Una dinamica non nuova al mondo del calcio, ricchissimo di casi di questo tipo (vedi il precedente Koopmeiners, sempre dall'Atalanta alla Juve o, andando più indietro di Kalinic quando passò dalla Fiorentina al Milan). Questo mercato ha messo in luce una scomoda verità: l’equilibrio tra i diritti dei club e le ambizioni dei giocatori è sempre più fragile e, a volte, basta un certificato medico o un post social per farlo crollare.