Iniziare con una sconfitta non fa piacere, ma Nicolò Melli ha tanti motivi per gioire. Il suo debutto nella NBA è il migliore di sempre per un italiano. Nella sfida ai Toronto Raptors, i campioni in carica, i suoi New Orleans Pelicans cadono dopo un supplementare, ma l’ex Fenerbahce colleziona cifre molto incoraggianti: 20 minuti, 14 punti, 5 rimbalzi, 2 assist e 4 su 5 da tre punti. Se non bastasse, la presenza in campo nei minuti finali, quelli decisivi, vale doppio.
Nessun altro azzurro ha fatto meglio all’esordio nel pianeta a stelle e strisce. Andando a ritroso, Gigi Datome, ex compagno di Melli in Turchia, ricorda solo 19 secondi nella sfida tra i suoi Detroit Pistons e Washington. Danilo Gallinari, nel 2008 in maglia New York a soli 20 anni, si è dovuto accontentare di 4 minuti con 0 su 2 al tiro contro Miami. Marco Belinelli, un anno prima e con la casacca di Golden State, ha collezionato 12 minuti, 6 punti con 2 su 3 dalla lunga distanza contro Utah.
Nel 2006, la prima scelta assoluta, Andrea Bargnani, si è dovuto accontentare di 8 minuti nella sconfitta di Toronto nel New Jersey: 2 punti, altrettanti rimbalzi e stoppate. Andando molto più indietro nel tempo, nel 1995, Stefano Rusconi gioca con i Phoenix Suns, ma non realizza neppure un canestro alla prima, mentre Vincenzo Esposito, in campo con Toronto, va a segno solo dalla lunetta.
A distanza di un quarto di secolo, Melli, che fa il salto in NBA a 28 anni, ottiene subito un ruolo da protagonista e, almeno per i prossimi due mesi in attesa del rientro di Zion Williamson, è quasi certo che Alvin Gentry, il suo allenatore, continuerà a dargli spazio per sfruttare la sua esperienza, in una squadra imbottita di giovani.