Una delle note più positive di questo turbolento inizio di stagione è certamente Theo Hernandez. Il 22enne terzino francese – arrivato quest’estate dai Galacticos – dopo un inizio in sordina è riuscito a conquistarsi la (meritata) maglia da titolare e non sembra volerla più lasciare. Le ultime stagioni sono state caratterizzate da un’evidente carenza sulle fasce. Sulla destra il problema, purtroppo, sembra ancora persistere. Dalla parte opposta – scongiuri a parte – il Milan sembra invece aver finalmente trovato il terzino del presente e del futuro.
Veloce, propositivo, instancabile. Tanti gli aggettivi per Theo. A dimostrazione del fatto che – fin qui – il terzino francese ha convinto ambiente e società. Dopo tante (forse troppe) stagioni in cui alla squadra è mancato un terzino di spinta, sembra finalmente arrivata l’ora del cambio di rotta. Additato da Marco Giampaolo come giocatore ancora «troppo impulsivo e da disciplinare», quello che si è visto fino ad oggi ha dimostrato tutt’altro. Theo Hernandez sembra essere già pronto per giocare da protagonista in questa squadra e per dire la sua in una stagione già così in salita. Pioli ha trovato in lui il terzino sinistro su cui puntare, e di cui esaltarne le caratteristiche. Ne è la riprova lo spostamento di Kessie sul versante sinistro del centrocampo per coprire le sgaloppate del francese.
Scorrendo la lista degli ex terzini rossoneri che hanno giocato nelle passate stagioni, viene difficile trovare un paragone calzante. Quello a cui forse – per caratteristiche e propensione offensiva – più si avvicina il francese è Serginho. Parliamoci chiaro, il paragone va preso molto alla larga e con le pinze. Hernandez è solo alle sue prime battute in maglia rossonera, mentre il brasiliano è entrato di diritto nella storia del Milan, vincendo trofei su trofei in un Milan che al momento sembra lontanissimo. E Rodriguez? Lo svizzero offre sicuramente più copertura, ma è parso spesso impalpabile in attacco. Ciò ha contribuito a rendere tutta la manovra rossonera lenta e senza sbocchi su quella fascia. Insomma, se Theo ormai è diventato titolare, il “merito” è (anche) dell’ex Wolfsburg.