
Se le squadre russe sono state escluse dalle coppe europee dopo lo scoppio della guerra, perché la stessa sorte non è toccata anche alle squadre e agli atleti israeliani? È questa la domanda che sta generando dibattiti e polemiche tra tifosi e appassionati di sport, alcuni dei quali auspicherebbero questa soluzione.
Sull'argomento è stato sentito da Politico anche Alexander Ceferin, presidente della Uefa: "Non sono favorevole all'esclusione degli atleti israeliani. Cosa possono fare nel concreto per fermare il loro governo? È molto difficile, le cose non cambierebbero. Quello che succede a Gaza mi ferisce nel profondo, non possiamo più vedere scene del genere". Diversa e inamovibile, invece, la posizione del numero uno della Uefa sul reintegro delle squadre russe: "La squalifica delle squadre russe va avanti da circa tre anni e mezzo. La guerra è finita? No, perciò non credo che ci saranno novità".
Le polemiche erano già iniziate nei giorni scorsi, quando a Gattuso era stata posta una domanda proprio su questa situazione, e a cui il CT aveva risposto: "Sono un uomo di pace, ma dobbiamo giocare. Fa male vedere una guerra in cui muoiono civili e bambini, ma Israele è nel nostro girone e noi dobbiamo giocarci e rispettare questo impegno".