Archiviata la splendida vittoria contro il Salisburgo, è tempo di concentrarsi sul campionato. Prima la Spal, poi l’Atalanta al San Paolo nel turno infrasettimanale di mercoledì, e poi la Roma all’Olimpico di sabato. Il Napoli sa di avere tra le mani una grande chance: quella di poter rosicchiare punti ad Inter e Juventus, in caso di mezzi passi falsi, con la ghiotta opportunità di poter scavalcare l’Atalanta di Gasperini. Esiste dunque ed è concreta l’occasione di dare una spallata al campionato. Tentar non nuoce, anche perché la settimana si concluderà con l’insidiosa trasferta all’Olimpico contro i giallorossi.
Facile ipotizzare che Ancelotti decida di attuare il suo turnover, con l’auspicio che stavolta il rendimento di alcuni elementi riesca a superare le aspettative. Chi ha ritrovato la via del gol è Arek Milik, fermo restando che anche Fernando Llorente nelle ultime partite ha avuto modo di riposare abbastanza. In attesa di capire in quale posizione, e soprattutto quando, Hirving Lozano riuscirà ad incidere, certo è che lì in attacco le garanzie sono rappresentate ancora una volta da Callejon, Mertens e Insigne. Non è da escludere inoltre che a centrocampo venga dato maggiore spazio ad Elmas, diamante grezzo di questo Napoli, che non attende altro che mettersi in mostra in maglia azzurra, dopo la recente prestazione in Nazionale bagnata da una super doppietta contro la Slovenia. Confidando sempre in super Meret, senza dimenticare Ospina, la difesa può contare su un grande valore aggiunto: Giovanni Di Lorenzo.
Il terzino ha fatto vedere di saper ricoprire più ruoli, anche quello di esterno a sinistra. Capacità molto apprezzate da Carlo Ancelotti, che conta di poter fare affidamento anche su Manolas, Maksimovic, Hysaj, Ghoulam e Malcuit. Il tecnico partenopeo lo aveva ribadito ad inizio stagione: ci sarà una chance per tutti. Le rotazioni, se moderate, possono dare frutti importanti. Avere calciatori freschi per le partite in programma ogni tre giorni, alla lunga, può risultare un’arma vincente. Il tutto, però, cercando di limitare al minimo gli errori. Altrimenti il margine dalle prime due diventa sempre più difficile da recuperare.