Può anche capitare che la Juventus non vinca. È capitato. A Lecce la squadra di Sarri chiude sull’1-1 dopo un primo tempo dominato in maniera sterile anche per alcuni miracoli del portiere Gabriel. Nel secondo tempo la Juve ha sbloccato il risultato con un rigore segnato da Dybala, pari del Lecce ancora su rigore con Mancosu. Per i salentini primo punto conquistato in casa, per i campioni d'Italia secondo pareggio in nove giornate.
Spiccioli d’estate residua e tossine da fatica post-Lokomotiv appesantiscono una Juve che si approccia alla trasferta di Lecce con un atteggiamento risparmioso. Giornate così di solito vengono affidate alla bontà di Ronaldo, un doppio passo o uno stacco da terra e tutto va a posto. Stavolta però CR7 non c’è, Sarri gli ha risparmiato volo, notte fuori casa e sudata pomeridiana. Però è chiaro che senza di lui non è tutto facile come se ci fosse. Ci sono Dybala e Higuain, d’accordo, si danno anche da fare, ma nel calcio sarriano se si butta la palla avanti ai due attaccanti sperando solo di andare ad abbracciarli c’è qualcosa che non va. In tutto questo ovviamente c’è anche il Lecce, squadra ben cosciente delle sue carenze e dei suoi limiti, soprattutto in casa. Uno schieramento totalmente basato sulla fase difensiva, un mezzo tiro in porta in tutto il primo tempo, la costante presenza di undici giocatori dietro la linea della palla. Un muro difficile da sgretolare ma dal quale è anche difficile affrancarsi. Di là, dalle parti di Szczesny, il Lecce ci fa poche volte, ed è sempre un viaggio della speranza. Servono episodi per scrivere la storia di partite così. Servono episodi che nel primo tempo non capitano e non si capisce fino in fondo il perché.
Le occasioni arrivano sia dalle iniziative di Dybala sia da quelle di Higuain (annullato un gol di Pipita al 26’), non vanno in fondo alla rete solo perché c’è Gabriel o solo perché qualche difensore si immola all’ultimo momento. Ma è inevitabile che siano proprio gli episodi a dover determinare il destino di questo pomeriggio caldo e appiccicoso. Il primo episodio premia la Juve, con Pjanic che si avventa su una respinta, tenta il tiro, viene travolto da una scivolata irruenta di Petriccione, poche spanne dentro l’area. Valeri utilizza il Var per essere sicuro che sia proprio dentro, Dybala poi trasforma il rigore con la classe che lo contraddistingue. Ma all’episodio pro-Juve segue quasi subito l’episodio pro-Lecce, che poi è un intervento sgraziato di De Ligt, palla sul braccio, rigore realizzato senza emozione da Mancosu. AL Lecce non sembra vero di aver riportato il treno sul binario del primo tempo, percorso tortuoso e sofferto ma redditizio. Sarri inizia a perdere la pazienza, non vede applicato il suo lavoro settimanale, inveisce pesantemente contro i suoi, si becca un cartellino giallo ma le peggiori imprecazioni sono sicuramente quelle che gli scappano quando perde per infortunio Pjanic, centro di gravità pensante del suo gioco. Con Bentancur a dettare i tempi non può essere la stessa cosa, figuriamoci se già non sta funzionando tutto quello che c’è intorno. E qui si torna al punto iniziale. Ci fosse Ronaldo sarebbe un’altra cosa. Ma Ronaldo non c’è, Bernardeschi non è la stessa cosa e si mangia un paio di gol, Dybala sfiora il palo con un tiro a giro, Higuain prende una botta in testa e finisce con il turbante. Errori e nei individuali, ma Sarri si imbestialisce per la gestione finale. Non da grande squadra, non da Juventus, non da squadra di Sarri.
LE PAGELLE
HIGUAIN 7 – I suoi tocchi di palla non sono mia banali. Possono essere sbagliati qualche volta, ma banali mai. Hanno sempre una finalità. Partita dopo partita sta sempre più dimostrando che è stato un affare non venderlo in estate, sono suoi i tentativi più pericolosi (compreso un gol annullato al 15’ del primo tempo) fin dai primi minuti. Si immola alla ricerca del gol e lascia anche qualche goccia di sangue sull’erba.
DYBALA 7,5 – La teoria dice che tutti dovrebbero mettersi al servizio della squadra, ma poi c’è la pratica e questa dice che un giocatore vive la sua partita anche in base alle emozioni contingenti. Dybala senza Ronaldo gioca in modo diverso, si sente più libero (anche di dialogare con l’amico Higuain) e anche più motivato. Vederlo da fuori è decisamente più divertente. Guardandolo con gli occhi di Sarri probabilmente non si vede la stessa cosa, ma in tutte le occasioni bianconere del primo tempo c’è il suo piede sinistro. Quasi inevitabile che la firma sul gol che sblocca tutto, sia pure su rigore, sia proprio la sua.
GABRIEL 7 – La sua carriera è stata una lunghissima gavetta, vissuta quasi sempre in posizioni di retroguardia. A Lecce sembra avere trovato finalmente la maturità che ci si aspettava da lui, si capisce chiaramente che alle spalle delle sue parate c’è un lavoro ben fatto. È un mezzo miracolo quello che compie al 26’ del primo tempo su un tiro di Dybala.
PJANIC 5,5 – Più che un metronomo in questa occasione è un termometro, nel senso che dalla sua prestazione si misura quella di una Juve che ha bisogno di rifiatare. Gli appoggi non sono sempre quelli che ci si aspetta da lui, qualche passaggio che normalmente scivola via liscio come uno specchio si ingarbuglia sullo sbarramento avversario. Quando si gioca sempre può capitare. Anche perché poi giocatori così hanno sempre la fiammata e da una di queste nasce il rigore poi segnato da Dybala. Poi si fa male e questo è il vero guaio per la Juve.
BERNARDESCHI 5 – Uno dei rari casi in cui Sarri apporta delle variazioni parziali ai suoi dogmi tattici per provare a sfruttare le caratteristiche di un giocatore. Passare dal 4-3-3 classico al 4-3-1-2 significa provare a sfruttare al meglio le caratteristiche di questo ragazzo, che sprizza voglia di mettersi in mostra ma non trova la continuità che ci si aspetta da lui, troppe volte va dentro a testa bassa, troppe volte si incaponisce su una scelta fatta anche quando i compagni gli dettano un’alternativa. Lo specchio della sua partita è il gol che si mangia al 16’ del secondo tempo, quando fa tutto bene, controlla un lancio da lontano, salta il portiere e la butta sul palo.
FARIAS 4,5 – Abbastanza sorprendente la sua totale apatia nel primo tempo, conoscendo le caratteristiche del giocatore, sempre fastidiosissimo per le difese avversarie. Non la becca mai, si prende le reprimende di Liverani, non rientra nella ripresa.
MANCOSU 6,5 – Lo spirito di ribellione lo spinge a un’incursione con tutti i crismi nell’area avversaria, dopo che la Juventus è passata in vantaggio. Lui più di Babacar ha i numeri per andare a stuzzicare i punti deboli della difesa juventina. Un minuto di gloria per lui, che prima impegna Szczesny con un sinistro velenoso poi trasforma il rigore provocato da De Ligt.
DE LIGT 5 – Capitano tutte a lui. Sarà una questione di sfortuna o forse di postura, ma quando capita qualche guaio in area juventina, c’è sempre di mezzo il ragazzo olandese. Stavolta il fallo di mano (a differenza dell’intervento alla fine di Juventus-Bologna) è sanzionabile e viene infatti sanzionato con il rigore. Sempre a lui, chissà perché.
IL TABELLINO
LECCE-JUVENTUS 1-1
Lecce (4-3-1-2): Gabriel 7; Meccariello 6 (71' Rispoli 6), Rossettini 6,5, Lucioni 6,5, Calderoni 6,5; Majer 6 (58' Tabanelli 6), Tachsidis 6, Petriccione 6; Mancosu 6,5, Farias 4,5 (46' Lapadula 6); Babacar 5. A disp.: Vigorito, Benzar, Riccardi, Dell'Orco, Vera, Shakhov, Lo Faso, La Mantia, Falco. All. Liverani 6,5.
Juventus (4-3-1-2): Szczesny 6; Danilo 5,5 (58' Cuadrado 6,5), Bonucci 6, De Ligt 5, Alex Sandro 6; Emre Can 6 (72' Rabiot 6), Pjanic 5,5 (65' Khedira 5,5), Bentancur 6; Bernardeschi 5; Dybala 7,5, Higuain 7. A disp.: Pinsoglio, Buffon, De Sciglio, Rugani, Demiral, Matuidi, Olivieri, Han. All. Sarri 5,5.
Arbitro: Valeri.
Marcatori: 5' st rigore Dybala (J), 11' st rigore Mancuso (L)
Ammoniti Calderoni (L), Rossettini (L), Mancosu (L), Bernardeschi (J), Lapadula (L).
LE STATISTICHE DI LECCE-JUVENTUS
• Maurizio Sarri ha pareggiato un incontro di Serie A contro un’avversaria neopromossa, dopo una striscia di 13 successi consecutivi nella competizione.
• Il Lecce è stata la 29ª squadra affrontata da Sarri in Serie A da allenatore: la squadra pugliese è l’unica contro cui l’attuale tecnico bianconero non ha ottenuto almeno una vittoria nella competizione.
• Il Lecce è rimasto imbattuto per due gare consecutive di campionato contro la Juventus (2N) per la prima volta dal 2004.
• La Juventus ha registrato un possesso palla del 70.8%, record per i bianconeri in Serie A nell’anno solare 2019.
• La Juventus ha effettuato 15 tiri in questo primo tempo, record nella Serie A in corso. I bianconeri hanno fatto meglio solo contro il Parma (17), a febbraio, nell’intero campionato 2018/19.
• Il Lecce è una delle due squadre di questa Serie A, assieme al Parma, ad aver sempre schierato una formazione titolare con un'età media superiore ai 28 anni in tutte le gare della competizione in corso.
• Paulo Dybala ha trovato la rete in due presenze consecutive in tutte le competizioni per la prima volta da marzo 2018.
• Marco Mancosu ha segnato quattro reti dal dischetto in questa Serie A, nei cinque maggiori campionati europei in corso nessuno ha fatto meglio (al pari di Daniel Parejo del Valencia).
• Mancosu ha segnato cinque gol nel campionato in corso: l'ultimo centrocampista del Lecce ad aver segnato almeno cinque reti in un singolo torneo di Serie A è stato Fabio Caserta (cinque nel 2008/09).
• Gonzalo Higuaín ha disputato la sua 200ª partita in Serie A e la 100ª da titolare con la maglia della Juventus in tutte le competizioni.