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Le Sdottorate: Vecchia Signora, giovani gol. Record negativo per Calha

di Matteo Dotto

La disarmante facilità con cui il Napoli sotto il diluvio del Franchi ha disintegrato la Fiorentina (a parte un po' di sofferenza finale) certifica che la squadra di Conte - con lo scudetto sul petto e una campagna acquisti sontuosa - è la favoritissima per il titolo 2026. E Conte, con cotanta rosa, dovrà finalmente dimostrare di essere un allenatore top anche in quell’Europa che a fronte della media punti di 2,16 in campionato lo vede scendere a un imbarazzante 1,40 in Champions League. La sofferta vittoria della Juventus sull’Inter conferma invece le ambizioni bianconere: Tudor ha dato un’identità e uno spirito, i giocatori più talentuosi gli regalano colpi vincenti. Un derby d’Italia ricco di gol e di spunti interessanti quello di ieri. 

POKER – Quattro gol sul groppone in campionato l’Inter di Inzaghi li aveva incassati solo lo scorso campionato, proprio contro la Juventus, nel 4-4 della gara d’andata a San Siro. In tempi recenti mai un poker al passivo in A nell’era Conte mentre l’Inter 2018-19 di Spalletti ne incassò due, da Gasperini e Ancelotti: rispettivamente 4-1 in casa dell’Atalanta e 4-1 a Napoli nell’allora San Paolo.

SPRINT & DOWN – Proprio in quella stagione 2018-19 la Juventus era partita così di slancio con un tre su tre nei primi 270 minuti di campionato come in questo torneo. Quell’anno in verità, dopo aver vinto 3-2 in casa del Chievo, 2-0 allo Stadium contro la Lazio e 2-1 a Parma, la Juve di Allegri conquistò altre cinque vittorie di fila completando una striscia di 8 successi iniziali che in pratica ipotecarono lo scudetto. Era il primo campionato di Cristiano Ronaldo in bianconero. Dall’altro canto per trovare una partenza peggiore dell’Inter bisogna riandare al 2011-12 con Gasperini sulla panchina nerazzurra: ko a Palermo (4-3), pareggio 0-0 a San Siro contro la Roma di Luis Enrique e caduta (fatale per il Gasp) a Novara (3-1). Anche il tanto vituperato Frank De Boer nel 2015-16 partì meglio dell’Inter di Chivu, ferma ai tre punti del debutto contro il Toro: dopo l’iniziale scivolone del Bentegodi con il Chievo (2-0), arrivò un pareggio casalingo con il Palermo (1-1) e il successo (1-2) di Pescara. L’avventura del tecnico olandese si chiuse dopo 11 giornate (e 14 punti) con la sconfitta di Marassi contro la Sampdoria.  

SHOW – Solo due volte nella storia del derby d’Italia (a livello di campionato) si è segnato più di sette reti a Torino. Nel 1960-61 finì 9-1 per la Juve ma quella del 10 giugno 1961, caratterizzata da 6 gol di un implacabile Sivori e dalla marcatura su rigore di un 18enne Sandrino Mazzola, fu una partita sui generis: recuperata a fine campionato dopo che inizialmente era stata data vittoria a tavolino all’Inter per pacifica invasione di campo dei tifosi juventini, il club nerazzurro decise per protesta di schierare una formazione giovanile. Quindi l’unica volta nella storia dei campionati a girone unico dove si sono visti più gol di ieri in una sfida torinese tra Juventus e Inter è datata 1931-32: otto reti, 6-2 per la Juve con i bianconeri rimontati inizialmente dal 2-0 al 2-2 e poi a segno in altre quattro occasioni nell’ultima mezzora.

ORGOGLIO E GIOVENTÙ – Gol freschi, gol giovani per la Vecchia Signora: a segno ieri con Kelly (classe 1998), poi con Yildiz (2005), quindi con Khephren Thuram (2001) e con il montenegrino Adzic (2006) per il gioiello che ha sigillato il 4-3 finale. Decisamente più datate le reti nerazzurre: Calhanoglu, autore di una doppietta, è del ’94 e Marcus Thuram del ’97.

CONSOLAZIONE – Per la prima volta nella storia delle sfide di campionato tra Juve e Inter a Torino la doppietta di un nerazzurro non ha portato alla vittoria. La piccola consolazione per Hakan Calhanoglu è che è in assoluto soltanto il quinto giocatore interista a segnare una doppietta in casa della Juventus. I precedenti più recenti riguardano due centravanti argentini: Diego Milito (con l’aiuto di un rigore) nel 2012-13 (1-3) e Julio Cruz nel 2003-04 (1-3). Prima di loro due gol in casa Juve li avevano segnati soltanto Renzo Bettini nel 1961-62 (2-4) e Istvan Nyers nel 1950-51 (0-2, di cui uno dal dischetto).