Dopo il turno di Champions tutte le squadre perdono punti, qualcuna lascia in giro anche parecchi dubbi. Il Napoli ieri a Ferrara ha avuto, sì, diverse occasioni per segnare, però non è andato oltre l’1-1: perché? Magari sarà stata la sfortuna, i tanti pali colpiti, i rigori dati e poi negati, magari sarà tutto questo e allora, prima o poi, finirà. Così vedremo finalmente il vero Napoli, quello in grado di lottare per lo scudetto, come Ancelotti ha sempre detto, dopo aver dato 10 al mercato del club. Per il momento, la difesa che Ancelotti fa del suo lavoro rischia di fornire solo degli alibi alla squadra.
Il Napoli, purtroppo, non ha più un gioco e troppi calciatori sono utilizzati in un ruolo che non gli appartiene, per esigenza o per scelta del coach: Di Lorenzo a sinistra, Insigne esterno nel centrocampo a 4, Elmas esterno destro, Mertens sottopunta di Milik e infine anche Allan difensore destro. Un vero caos, anche nella scelta degli uomini, che non aiuta il Napoli a trovare quella continuità che tutti si immaginavano fosse cosa fatta, dopo la vittoria di pancia conquistata a Salisburgo. Invece, finora la stagione racconta che il Napoli nelle gare importanti (leggi Liverpool e Salisburgo) e contro gli avversari blasonati (vale a dire la Juventus) mostra i muscoli e pure l’affiatamento, mentre a Ferrara non riesce a battere la Spal, soprattutto nei minuti finali, quando la squadra di Semplici era sfibrata e bastava un po’ di convinzione in più per portare a casa quei tre punti che avrebbero dato morale al gruppo, dopo i pareggi di Juventus e Inter. Poi, se volessimo parlare del rigore prima assegnato dall’arbitro La Penna e poi cancellato dal Var, allora non la finiremmo più. Si è capita solo una cosa, che nei penalty provocati da falli di mano, ognuno fa di testa sua, perchè il regolamento è lacunoso. E quando gli arbitri, siano essi in campo o davanti a un video, possono decidere se dare o non dare, c’è sempre qualche squadra che si avvantaggia del circuito vizioso della discrezionalità.