E adesso là in cima c’è Granada. Sì, proprio quella città famosa per l’Alhambra, una delle sette meraviglie del mondo, ma che nel calcio finora aveva raccolto le briciole. Nel campionato spagnolo il Granada è primo da solo in classifica con 20 punti in 10 partite. È vero che Real Madrid e Barcellona hanno una gara in meno per il rinvio del Superclassico, ma intanto gli andalusi solo lì, un punto sopra il Barça e due sopra il Real. Erano 46 anni che una squadra neopromossa non occupava il primo posto in classifica nella Liga. Una neopromossa che tra l’altro ha investito sullo scorso mercato 10 milioni di euro (3 per tale Machis, 3 per tale Domingos Duarte e 4 per altri ritocchi), risultando terzultimo nella classifica che mette in fila il monte-ingaggi di tutti i club. Praticamente un miracolo.
UN GIOVANE MAGO
Sulla panchina del Granada siede Diego Martinez, 39 anni, esordiente nella massima serie. L’anno scorso ha trascinato la squadra alla promozione dalla seconda alla prima divisione, promozione di cui adesso sta ancora raccogliendo i frutti. Ha fatto il giocatore solo da giovane, nella cantera del Celta Vigo (squadra della sua città di nascita), ma a 20 anni ha capito che quella del calciatore professionista non era esattamente la sua vocazione. Ha iniziato così a studiare per diventare allenatore e a 26 anni ha iniziato a sedersi sulla panchina dell’Arenas de Armila, poi è passato al Motril, alle giovanili del Siviglia e all’Osasuna. Dal 2018 è l’allenatore del Granada e in quello spogliatoio è riuscito a costruire una vera e propria famiglia, basata più sulla condivisione del lavoro che sul valore commerciale dei singoli. Tutti devono essere seduti allo stesso tavolo per i pranzi e le cene, tutti hanno diritto di parola nelle riunioni tecniche.
UN PORTIERE-RIVELAZIONE
Tra le rivelazioni di questa squadra c’è sicuramente il portiere Rui Silva. Portoghese, 25 anni, Silva è cresciuto nel FC Maia, poi dal 2013 al 2016 ha giocato nel Nacional de Madeira. Il Granada lo ha preso nel 2017 e inizialmente lo ha usato come riserva, promuovendolo titolare solo nella passata stagione. Proprio l’anno scorso è stato il portiere meno battuto della seconda divisione. Quest’anno la porta del Granada è rimasta imbattuta per sei partite su dieci. I gol subìti in totale sono 10, come Barcellona e Real Sociedad. In casa un solo gol subìto, come il Deportivo Alavès.
C’È ANCHE GONALONS
Tra i titolarissimi del Granada c’è anche il centrocampista francese Gonalons, reduce dalla pessima esperienza in Italia con la Roma. Il Granada l’ha preso in prestito proprio dai giallorossi e lo sta utilizzando con buon profitto, in un centrocampo che dopo l’infortunio del leader Montoro ha scoperto l’ottimo Yangel Herrera, ventunenne venezuelano davvero molto interessante. Ma il segreto definitivo di questa squadra è l’impressionante applicazione dei principi del gioco collettivo. Diego Martinez cambia le carte in tavola senza grandi difficoltà e tutti più o meno riescono a dare il loro contributo. Finora il capocannoniere della squadra è l’attaccante esterno Antonio Puertas con 3 reti, mentre a quota 2 ci sono il centravanti Carlos Fernandez, l’altro attaccante esterno Alvaro Vadillo, il centrocampista Ramon Azeez e il difensore centrale Domingos Duarte. Il Granada non ha un’etichetta fissa: ha qualche giovane ma non è una squadra giovane, ha qualche veterano ma non è una squadra vecchia. È una squadra nel vero senso della parola, questo sì, e proprio per questo motivo può durare.