Gli azionisti della Roma hanno approvato il bilancio societario al 30 giugno 2019 e approvato l'aumento di capitale di 150 milioni di euro con l'assemblea tenutasi a Trigoria alla presenza del vicepresidente giallorosso Mauro Baldissoni e dell'amministratore delegato Guido Fienga. Non solo, la società proprio tramite Fienga ha aperto una porta a Francesco Totti: "Rispettiamo la sua scelta, ma se un giorno volesse riavvicinarsi..."
Sul mercato il CEO giallorosso ha mostrato la strategia societaria ad alcuni azionisti perplessi da quella che è stata definita "una lenta discesa" dopo essere passati dai secondi posti al sesto: "L'obiettivo è quello di elevare la competitività della società. Il fatturato è cresciuto, ma non tanto da sostenere il costo dei calciatori. Crediamo di essere molto bravi a valorizzare i giocatori, li compriamo e li facciamo maturare in un periodo entro i 24 mesi. Con le plusvalenze abbiamo sempre coperto il negativo dei bilanci e dissento che la squadra si sia indebolita".
Anche a livello di ricavi commerciali l'ad Fienga ha difeso l'operato societario: "Sono cresciuti e come sponsorizzazioni siamo secondi solo alla Juventus. I nostri partner sono soddisfatti e questo vuol dire che il nostro marchio ha preso valore a livello internazionale. Quella è la nostra strategia, ma come obiettivo abbiamo l'equilibrio economico-patrimoniale della società".
Nella discussione con gli azionisti c'è stato spazio anche per la figura di Francesco Totti, per il primo anno svestitosi dei panni giallorossi dentro o fuori dal campo: La scorsa stagione è stata difficile con il distacco di due personaggi importanti. Il distacco dalla società anche se per motivi diversi è stato legato a motivi personali delle persone. Ad uno abbiamo chiesto di vestire un ruolo diverso rispetto a quello di calciatore, per quanto riguarda Francesco Totti aveva un ruolo, volevamo che anche lui rimanesse con un ruolo tecnico all’interno della società, ma ha preferito uscire spiegandolo anche in maniera pubblica. Sono scelte che abbiamo subito, non prodotto. Da un punto di vista manageriale per noi è doveroso continuare a lavorare per lo sviluppo della società con le persone ingaggiate dalla società. Totti è il giocatore più importante della storia della Roma, è uno dei nostri eroi, continuiamo a volergli bene, non fa più parte, però, della dirigenza e non possiamo non tenerne conto. Se un giorno si vorrà riavvicinare… Rispettiamo la sua scelta".