Si può girarla come si vuole, Lautaro-Lukaku o Lukaku-Lautaro, ma una cosa è certa: l'Inter che boccheggia, soffre e vince a Brescia ha (ancora) la forte impronta dei suoi due attaccanti titolari. Considerando l'infortunio di Sanchez, Politano sceso nelle gerarchie ed Esposito a cui non può essere messa fretta, Conte è stato quasi obbligato a schierarli spesso assieme. Comunque i risultati, di squadra e personali, parlano chiaro: con Big Rom e il Toro i nerazzurri partono quasi sempre dall'1-0.
Insieme hanno messo insieme 14 gol, sette a testa: Lautaro si è sbloccato due volte anche in Champions League, Lukaku per ora si è concentrato solo sul campionato. Contro il Brescia sono andati entrambi in gol, come contro Cagliari e Sassuolo (sempre in trasferta) ma il dato forse più significativo è che, quando entrambi sono schierati insieme, l'Inter segna (almeno) un gol: come si partisse sempre da 1-0.
La nuova Inter di Conte ha un'impronta più collettiva rispetto al passato, dove il bomber era il solo Icardi, e questo si rfilette anche nei dati statistici: era dal 2012/13 che i nerazzurri non avevano due attaccanti da almeno cinque gol nelle prime dieci partite di Serie A. La coppia era Milito-Cassano, l'allenatore Stramaccioni: altri tempi, altra proprietà. Ora tutto è cambiato, i punti fermi sono Lautaro-Lukaku.