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Mariani e quel vizietto dei rigorini in Inter-Napoli: l'anno scorso Dumfries, ora Di Lorenzo

Nel novembre 2024 la direzione di gara scatenò le proteste di Conte e dei partenopei per il fallo di Anguissa sull'olandese

di Andrea Ghislandi

© Getty Images

Ha fatto e farà discutere la direzione di gara di Maurizio Mariani, finito nell'occhio del ciclone per il rigore assegnato al Napoli sia per il contatto piuttosto lieve tra Mkhitaryan e Di Lorenzo che per la tempistica, avendolo assegnato dopo 8 secondi dalla presunta infrazione e per giunta su segnalazione del guardalinee posizionato a 30 metri dal punto di impatto. Purtroppo il fischietto romano non è nuovo a episodi del genere e meno di un anno fa, con in campo ancora Inter e Napoli ma questa volta a San Siro, prese una decisione che fece infuriare Antonio Conte e il presidente Aurelio De Laurentiis. Il 10 novembre 2024, il fischietto nativo di Aprilia assegnò un penalty ai nerazzurri per un lieve contatto tra Anguissa e Dumfries (poi fallito da Calhanoglu). Allora come ieri il Var non intervenne come da regolamento, lasciando all'arbitro la discrezionalità sull'intensità del contatto, e a fine partita scatenò le polemiche di Conte

"Se c'è un errore che significa che il Var non può intervenire? Intervengono quando gli conviene? Una decisione dell'arbitro poteva cambiare la partita, il Var c'è o non c'è per correggere gli errori. Il Var se c'è un errore deve intervenire, punto e basta. Questa cosa mi fa incazzare, il Var deve intervenire per correggere gli errori o dare situazioni che non vede l'arbitro - il clamoroso sfogo del tecnico salentino - Il rigore è un errore clamoroso che può incidere sulla partita. La situazione di oggi del Var fa tornare i retropensieri di una volta, eravamo partiti bene. Se c'è l'errore il Var richiama l'arbitro e va a vedere. Il Var è un grandissimo strumento, ma comincio a non sentirmi più sicuro".

Anche l'Aia, attraverso l'allora Responsabile del Settore Tecnico Arbitrale, Antonio Damato, non nascose qualche perplessità: "Sicuramente è un fallo leggero, un po’ sotto lo standard di quelli che vorremmo vedere concessi, però non è inventato. Il direttore di gara ha visto con chiarezza la dinamica". Qualche settimana dopo, a dicembre, arrivò una precisa indicazione da parte di Gianluca Rocchi, il designatore degli arbitri della Serie A sui cosiddetti 'rigorini': "È chiaro che sono quei rigori che noi stiamo cercando di combattere. L'importante è dare un rigore quando c'è qualcosa di importante, perché può decidere il risultato. Io dico sempre ai miei arbitri che quando la pancia vi dice rigore, nel 98% di casi è rigore".

Una direttiva chiara e senza possibilità di essere fraintesa che evidentemente Mariani non ha recepito: l'anno scorso evitò il declassamento in Serie B e nel weekend seguente venne impiegato come VAR e AVAR in due gare di Serie A, chissà questa volta cosa deciderà il designatore. Poche ore, visto che settimana prossima c'è il turno infrasettimanale, è il discusso Mariani conoscerà il suo destino...