
San Siro è ufficialmente di proprietà di Inter e Milan: firmato il rogito
L'obiettivo era chiudere entro il 10 novembre per evitare il vincolo che avrebbe bloccato la demolizione. Procura indaga per turbativa d'asta

È un giorno storico per Milano. Lo stadio di San Siro è ufficialmente di proprietà di Inter e Milan: firmato il rogito per il passaggio di proprietà dell'impianto e delle aree limitrofe dal Comune ai due club. Lo slittamento rispetto alla data inizialmente prevista era stato motivato dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, come dovuto a "questioni tecniche tra le società più che con il Comune", relative agli adempimenti finanziari interni ai due club. Il rogito per la vendita dello stadio Meazza e delle aree limitrofe è iniziato intorno alle 10 e si è chiuso intorno alle 12. "Le cose belle richiedono sempre tempo”, le parole del presidente del Milan Paolo Scaroni all’uscita dallo studio del notaio Filippo Zabban nel centro di Milano.
I dettagli economici e la scadenza del 10 novembre
L'atto di compravendita è stato reso possibile dopo che il Consiglio comunale ha approvato la delibera sulla vendita. Il prezzo totale pattuito è di 197 milioni di euro, che gli acquirenti verseranno in più fasi. Nei giorni scorsi si è lavorato per definire le garanzie bancarie necessarie al versamento della prima tranche del prezzo (circa 100 milioni di euro, inclusa l'IVA e una quota di debiti pregressi). L'atto può essere finalizzato solo dopo il trasferimento di questi fondi. L'obiettivo era completare l'iter entro il 10 novembre: superata questa dead line, sarebbe infatti scattato il vincolo architettonico sul secondo anello del Meazza, come indicato dalla Sovrintendenza, escludendo di fatto la demolizione dell'impianto e la realizzazione del nuovo stadio nell'area attuale.
Il progetto futuro
La vendita del Meazza alle due società permetterà l'avvio del nuovo progetto, di cui si conoscono già i dettagli forniti nel dossier presentato a marzo:
- Prevede la costruzione di un nuovo stadio da 71.500 posti sul lato ovest.
- L'attuale Meazza sarà parzialmente conservato e destinato a uso museale e commerciale.
- L'inizio dei lavori è stimato per il 2027, con l'impianto operativo entro il 2031.
Il dettaglio dello slittamento dell'assemblea soci Milan
La firma del rogito arriva, inoltre, in contemporanea con la seconda convocazione dell'assemblea dei soci del Milan, un tecnicismo burocratico necessario affinché il vecchio Consiglio d'amministrazione rossonero rimanga in carica per completare la cessione.
Procura indaga per turbativa d'asta
Sulla compravendita dello stadio di San Siro la Procura di Milano sta indagando per turbativa d'asta. Lo apprende l'ANSA. Proprio questa mattina è stato sentito dai pm Paolo Filippini, Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi il promoter Claudio Trotta, tra i fondatori del comitato Sì Meazza. In una lettera aperta al sindaco, Trotta aveva rivelato che insieme ad altri operatori dello spettacolo dal vivo avrebbe voluto fare una offerta per lo stadio ma che era stato impossibile partecipare al bando del Comune per le tempistiche troppo strette. Trotta avrebbe messo a verbale di non aver potuto partecipare di fatto a quell'avviso di interesse pubblico tra fine marzo e aprile, che "non era nemmeno un bando", perché ciò che si voleva portare avanti era un'operazione di speculazione immobiliare, attraverso la vendita ai club, già confezionata. Trotta avrebbe raccontato che più volte lui, dal 2019 in avanti e in più fasi, si era, invece, interfacciato con Sala e i dirigenti di Palazzo Marino per una soluzione diversa dalla demolizione dello stadio e dalla cessione dell'area che interessava a Milan e Inter, ossia proponendo un progetto di "ristrutturazione e futura gestione dello stadio", che poteva rimanere in piedi "con o senza le squadre".
Scaroni: "Inchiesta un 'venticello', normale procura indaghi"
"L'inchiesta? Siamo lontani da una tempesta, è un venticello. Di fronte ad un cittadino che si lamenta perchè la procedura di gara non è stata di sua soddisfazione è normale che la Procura indaghi. Ma non è una tempesta". Così il presidente del Milan Paolo Scaroni nel corso di un breafing con la stampa al termine dell'Assemblea degli azionisti odierni, che ha approvato il bilancio della stagione 2024/25, a proposito dell'inchiesta aperta dalla Procura di Milano per una presunta turbativa d'asta sulla vendita di San Siro. "Per arrivare a uno stadio nuovo e funzionale l'iter è ancora lungo, ma siamo tutti convinti sia noi che l'Inter e i milanesi che questa operazione serve alla città. Io penso che chi si oppone troverà meno supporter di qualche tempo fa", ha poi aggiunto Scaroni.
Sempre il presidente rossonero, interpellato ancora sui dettagli che riguardano lavori e tempistiche del nuovo stadio, ha esternato una previsione che i club faranno di tutto per rispettare: "Noi ci auguriamo di avere lo stadio pronto per la stagione 2030-2031. Certamente deve essere pronto nel 2032 perché vogliamo che Milano si candidi per essere una delle sedi principali degli Europei. Finalmente Milano avrà uno stadio come hanno le grandi capitali del calcio europeo". "In questo lungo percorso per arrivare al progetto di un nuovo stadio a San Siro - aggiunge il presidente del Milan - ha giocato un ruolo importantissimo RedBird, che ci ha supportato in tutti i modi e che giocherà un ruolo ancora più importante nella fase di costruzione. RedBird porta con sé un'esperienza di infrastrutture sportive, maturata in particolare negli Stati Uniti, che certamente il Milan in casa non ha, fondamentale per arrivare a un programma di progettazione e di costruzione di successo, di cui abbiamo assoluto bisogno"
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