La storia rischia di ripetersi. L'Inter sta trattando la partenza di George Puscas e di Federico Bonazzoli con il Genoa e di Ibrahima Mbaye col Bologna. Prestito con obbligo di riscatto, la richiesta è di circa quattordici milioni complessivi, in modo da poter fare cassa. La necessità è di monetizzare per mettere denari freschi sul prossimo bilancio quando serviranno quindici milioni per pagare Shaqiri al Bayern, evitando di scivolare sul fair play finanziario.
Un ritornello già ascoltato. Sempre col grifone. Perchè i nerazzurri hanno fatto lo stesso con Leonardo Bonucci e Mattia Destro. Il primo ceduto per abbassare il prezzo della coppia Thiago Motta-Diego Milito, il secondo inserito come contropartita per arrivare ad Andrea Ranocchia. Operazioni che i dirigenti interisti non rimpiangono a distanza di anni, ma che lasciano comunque qualche dubbio. Perplessità evidentemente condivise in Corso Vittorio Emanuele, visto che ora l'Inter pretende il diritto di riacquisto, in stile Morata-Juve-Real Madrid. La trattativa è aperta.
Il Genoa, in particolare, è attratto dall'opportunità di assicursi talenti dal sicuro avvenire, ma non intende diventare un parcheggio, consentendo ai nerazzurri di riprenderseli, se non a caro prezzo. Thohir ha sempre parlato dell'importanza di crescere in casa i campioni del futuro, ma chissà che il bilancio non costringa a un passo indietro, a un ritorno al passato.