Gli staffettisti Simone Collio, Roberto Donati e Maurizio Checcucci sono stati assolti dal Tna del Coni. I tre azzurri della 4X100 argento agli Europei di Barcellona 2010, detentori del record italiano, erano stati deferiti dalla Procura Antidoping del Coni, sulla base delle carte trasmesse dalla Procura di Bolzano, nell'ambito dell'inchiesta nata dalla positività del marciatore Alex Schwazer.
"Non è giusto che si debba devastare così la vita delle persone, la mia vita è stata devastata da questo deferimento, sono stato sputtanato in tutto il mondo. Sono passato per un dopato a fine carriera. Questo non è giusto. Chi mi ripaga di questi danni? La mia carriera è stata devastata". Così lo sprinter azzurro, Simone Collio, l'unico dei tre staffettisti della 4x100 vincitori della medaglia d'argento agli Europei di Barcellona 2010 presente alla lettura del dispositivo da parte del Tribunale Nazionale Antidoping, commenta la sua assoluzione.
"Sono incazzato come una bestia - dice lo sprinter all'uscita dallo stadio Olimpico di Roma -: per non aver commesso niente di illecito siamo stati messi in mezzo. Io sapevo di essere innocente e anche se mi toglievano la medaglia, per me l'avevo vinta. Adesso metteranno due righe in cui diranno che siamo stati assolti e finisce qui ma la gente penserà comunque che io sono stato un dopato". Per Collio la Procura Antidoping del Coni aveva chiesto 2 anni e 3 mesi di squalifica per la violazione degli artt. 2.5. e 3.2. delle Norme Sportive Antidoping, sulla base degli atti dell'inchiesta della Procura di Bolzano, nata dopo la positività di Alex Schwazer. "Ho ricevuto messaggi da tutto il mondo che mi chiedevano se fossi stato beccato con il pene finto a un controllo. Chi mi ripaga del danno incredibile alla mia immagine?".
Al suo fianco l'avvocato Giovanni Fontana, lo stesso che ha difeso Carolina Kostner: "Non c'erano prove di illeciti, solo supposizioni - spiega -. Il tribunale ha accolto la nostra tesi ed è giusto così. L'immagine degli atleti è lesa? Questo purtroppo non si può cambiare in nessun modo, ma dar risalto alla loro assoluzione può essere il modo di pulire i danni che hanno involontariamente e comunque subito". Soddisfatto anche Dario Collio, padre dell'azzurro: "Io e Simone abbiamo passato sei mesi di inferno, per un atleta a fine carriera che ha dato 15 anni di vita per l'atletica vedersi piombare addosso un uragano così è devastante. Sono felice perché sono stati assolti tutti i ragazzi e perché oggi ho avuto la dimostrazione che la giustizia c'è ancora".