Destro cerca riscatto: il suo e quello del Milan

L'attaccante vuole segnare e diventare leader dei rossoneri 

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A Roma è stato l'apparente superfluo che diventava necessario. A Milano, ora, Mattia Destro è necessario e basta. Dalla periferia al centro del progetto; dalle panchine giallorosse al fulcro della nuova era rossonera. Il ritorno alla carica del Milan per il 23enne attaccante di Garcia è una risposta all'emergenza dopo il crac al piede destro di El Shaarawy. Frattura, sei settimane di stop totale. Stagione a rischio.

Un sostituto è d'obbligo, ma Destro è qualcosa in più; è il tentativo di ridare al Diavolo una faccia cattiva, convincente, col ghigno feroce. È la briscola da calare sul tavolo che traballa perché a Destro si chiede quello e quell'altro: il gol, che mai gli manca, e pure la leadership che a Roma, insieme al sorriso, ha lasciato per strada. Come i minuti: 825 per totali 16 presenze, cinque gol. La media: 1 rete ogni 165 minuti. Cinque centri nelle sette partite in cui Garcia l'ha spedito nella mischia dall'inizio. Squilli di tromba inascoltati. Gli strusci salvapartita, vedi Palermo, non sono bastati. Le prodezze da centrocampo nemmeno. E allora sulla traiettoria di Destro riecco il Milan, alla ricerca di un centravanti vero, autentico; al quale rivolgersi per sporcare i tabellini, trasformare i mugugni di San Siro in boati, segnare la strada nuova. Perchè ora al Milan il finto superfluo si rende necessario, come lui sa essere. Come il cambio di rotta impone.

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