L'INTERVISTA

Lo sport e i denti, il prof. Scavia: "Una perfetta masticazione migliora le prestazioni"

Come la cura del cavo orale e della funzione masticatoria sta rivoluzionando la medicina sportiva

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Gli sport più popolari non risparmiano nessuno: colpi, urti, traumi al volto. Per un atleta professionista, un dente rotto o un’infiammazione mandibolare possono significare settimane di stop e una forma da rincorrere. In Italia, dove ogni anno si inseriscono circa tre milioni di impianti dentali, l’odontoiatria sta vivendo una nuova rivoluzione. Tecniche mininvasive e di ripristino della funzione masticatoria permettono agli sportivi d’élite di tornare in campo in tempi record. “Per un atleta agonistico, il tempo di recupero e la minima interruzione della performance sono priorità assolute”, spiega il prof. Stefano Scavia, già docente all’Università Bicocca e direttore sanitario della clinica Odontoaesthetics.

Le tecniche chirurgiche tradizionali comportano gonfiore, dolore e settimane di limitazioni fisiche — un lusso che un olimpionico o un calciatore di Serie A non possono permettersi. Oggi, però, strumenti come il Magnetic Mallet e la TAC 3D consentono un’implantologia flapless e guidata con precisione millimetrica: meno incisioni, meno trauma, più controllo. “L’implantologia protesicamente guidata consente di programmare ogni intervento con certezza e sicurezza, riducendo al minimo gli imprevisti”, sottolinea Scavia.

Un ruolo fondamentale è svolto anche dal PRF (Platelet-Rich Fibrin), ottenuto dal sangue stesso del paziente, che accelera la rigenerazione dei tessuti come un vero e proprio “turbo biologico”. Il sangue dell’atleta stimola una guarigione naturale e veloce. Insieme ai biomateriali nano-molecolari e agli agenti biologici — substrati biocompatibili usati anche in ortopedia — queste tecniche garantiscono sicurezza ed efficacia senza tossicità.

Le collaborazioni tra cliniche odontoiatriche specialistiche e centri sportivi mostrano risultati concreti. “La connessione tra salute del cavo orale e performance atletica è ormai riconosciuta”, afferma Scavia. Un morso sbilanciato o una malocclusione possono alterare la postura e generare dolori cervicali o lombari, mentre ripristinare l’equilibrio occlusale significa prevenire infortuni e mantenere l’efficienza muscolare. In più, l’approccio human-centered — che include la sedazione cosciente con protossido d’azoto — riduce ansia e stress, permettendo all’atleta di affrontare le sedute terapeutiche in piena serenità.

Quando un’estrazione è inevitabile, la Piezosurgery e gli strumenti a ultrasuoni riducono al minimo il trauma sul tessuto osseo. “Questo approccio preserva le strutture più sensibili e rende più facile la guarigione biologica e i processi rigenerativi”, conferma Scavia. È una chirurgia gentile ma efficace, pensata per chi non può fermarsi a lungo.

Per gli atleti più esposti mediaticamente — dai calciatori ai nuotatori olimpici — il sorriso è parte integrante dell’immagine pubblica. Le ceramiche feldspatiche e la zirconia di nuova generazione offrono risultati estetici perfetti e naturali, senza sacrificare la funzionalità dell’apparato. In uno sport dove ogni dettaglio fa la differenza, anche il sorriso diventa un elemento di fiducia e carisma.

L’integrazione tra tecnologia digitale e implantologia segna poi una nuova frontiera: la pianificazione computerizzata e la stampa 3D di guide chirurgiche personalizzate riducono ulteriormente i tempi operatori, aumentando precisione e sicurezza. “L’odontoiatria mininvasiva non è solo un trattamento, ma una strategia di gestione del rischio biologico e di ottimizzazione della performance”, conclude Scavia.

Le innovazioni nate per i campioni stanno migliorando anche la vita dei pazienti comuni. Tempi di recupero ridotti, meno dolore e risultati più naturali sono oggi alla portata di chiunque. Perché, come nello sport, anche nella salute orale la parola d’ordine è una sola: performance.