Mihajlovic mette la parola fine su quanto è accaduto con Regini alla fine del derby. "Non l'ho preso per il collo e tantomeno gli ho messo le mani sul volto: l'ho solo preso per la maglia poggiandogli le mani sul petto per urlargli che errori simili non sono accettabili", ha spiegato. "Già in tv a fine partita mi sono scusato per quella sfuriata pubblica e anche negli spogliatoi ho chiesto scusa al ragazzo", ha proseguito.
Caso chiuso, dunque. Il tecnico blucerchiato ci tiene a chiarire quanto è successo al termine della gara col Genoa con Regini, autore di un errore che poteva costare caro alla Samp. "Fosse durata la partita altri tre minuti quella scena non ci sarebbe mai stata, perché avrei avuto il tempo di calmarmi e ne avrei parlato solo negli spogliatoi - ha spiegato Sinisa -. Invece dopo quell'azione l’arbitro ha fischiato la fine e mi è venuto spontaneo andare subito da lui".
"Mi sono subito scusato in tv e negli spogliatoi - ha continuato l'allenatore -. È tutto finito lì: lui ha capito e non commetterà più un errore simile, vedrete". A fine partita spesso la tensione è sempre alta, ma Mihajlovic ci tiene a precisare di non aver aggredito il suo giocatore: "Io sono un uomo passionale, in qualche momento l’adrenalina può farti andare un poco oltre, ma una cosa è affrontare un tuo giocatore anche in maniera brusca, un’altra mettergli le mani sul volto o sul collo: io quello non l'ho fatto, sia chiaro".
Infine l'ennesima prova di franchezza del tecnico blucerchiato: "Se ho dato un'immagine sbagliata mi dispiace, ma senza ipocrisie. Spesso si dice che i panni sporchi si lavano solo nello spogliatoio, ma io non sono un falso prete: non dico che le cose vanno bene in pubblico e poi faccio sfuriate in private, sono un uomo diretto, onesto, non fingo. Difendo i miei uomini, ma se sbagliano lo dico. E se sbaglio io, so chiedere scusa. Mi verrebbe da dire che il caso è chiuso, ma in realtà non c’è stato nessun caso: lo so io, lo sa Regini, lo sa la Samp. Pensiamo alla prossima partita".