Nazionale, caso Marchisio: Castellacci bersagliato dal web

Scatta l'ironia dei tifosi: "Ma il medico è Topo Gigio?". Lui si difende: "Due referti, due verità"

Tra una polemica, un tweet e i dibattiti sul ct, in Nazionale è tempo del responsabile dello staff medico Enrico Castellacci di finire nell'occhio del ciclone. Satirico, in questo caso. Oggetto dello scherno il "caso Marchisio", con il giocatore che doveva star fermo otto mesi che invece potrà tornare in campo dopo qualche giorno. "Felice per Marchisio" ha dichiarato Castellacci, ma il popolo del web si scatena: "Chi è il medico? Topo Gigio?".

La fantasia del popolo del web è esilarante, abile come sempre a cavalcare l'onda emotiva del momento. C'è però anche chi pensa a della dietrologia viste anche le continue pizzicature tra il tecnico della Juventus Allegri e il ct Conte: "Erano tutti d'accordo" scrive qualcuno, "Messa in scena per farlo rientrare in vista Champions" ipotizza qualcun'altro. Nella massa però vince l'ironia.

Il dottor Castellacci ha parlato in seguito alla vicenda Marchisio: "Non devo giustificare lo staff azzurro, perché sull'estrema correttezza e linearità del nostro comportamento non ho dubbi. Li ho invece sui referti perché ne abbiamo due con altrettante verità diverse. Ho profonda stima per i colleghi radiologi sia di quelli di Torino che quelli di Firenze, ma un po' di incertezza permettetemi di mantenerla. Se il secondo referto dice una cosa, non è detto che il primo sia completamente sbagliato".

Il dottor Fabio Fanfani, responsabile dell'istituto fiorentino autore della prima diagnosi sul ginocchio di Marchisio, ha ribadito il proprio referto alimentando i dubbi espressi da Castellacci: "Non possiamo altro che ribadire quando asserito ieri e sottoscritto da 4 radiologi di chiara fama, con esperienza trentennale - riporta il Corriere dello Sport -: il giocatore presenta una lesione sub totale del legamento crociato anteriore destro. Mai parlato di lesione totale. Siamo naturalmente felici se Marchisio, secondo successivi approfondimenti clinici, potrà tornare in campo presto. Credo che sia stata gestita male la comunicazione. Lo stringato comunicato serale della Juventus, è fatto da una società, non è un referto medico. La nostra è una fotografia della situazione, noi non abbiamo cartelle cliniche o il pregresso del giocatore. Posso dire che ci sono vari casi di calciatori che convivono con lesioni parziali, continuando la propria attività agonistica. Noi non dipendiamo né dalla Federazione né dalla Juventus, la nostra è un'opinione professionale e libera".