Alex Schwazer ha convinto il professor Alessandro Donati, ex ct della velocità dell'atletica azzurra e ora consulente dell’Agenzia mondiale antidoping, a seguirlo nella preparazione in vista di Rio 2016. Dopo l'appello del marciatore a febbraio, il medico, inizialmente un po' freddino, ha sciolto le riserve e ha detto sì. Mercoledì la conferenza di presentazione del progetto nato sotto l'egida di Libera, la fondazione di Don Ciotti.
Un matrimonio che non sembrava non potesse andare in porto e che invece si consumerà e farà molto rumore. Ragioni e speranze saranno spiegate nel dettaglio mercoledì 1 aprile. Tutto ebbe inizio il 12 febbraio, con le dichiarazioni di Schwazer: Il professor Donati è la persona più credibile in questo momento per poter ricominciare da atleta pulito. Voglio dimostrare che nello sport si può vincere anche senza doping".
Il medico, colto in contropiede, replicò molto seccamente al marciatore oro olimpico nella 50 km a Pechino 2008. "Prima racconta ai magistrati tutto ciò che non hai ancora rivelato, poi se ne potrà discutere". E così Schwazer nei giorni scorsi ha reso un nuovo interrogatorio al pm Giancarlo Bramante, rivelando particolari significati.
Ora Schwazer, per coronare il suo sogno di essere al via a Rio 2016, deve sperare in un'ulteriore sconto di pena rispetto all'attuale scadenza del 29 aprile 2016. La Fidal, infatto, nelle scorse settimane ha dato come scadenza per scegliere i marciatori il 30 ottobre di quest'anno. Il tempo stringe, ma la corsa è appena cominciata...