Bus Fenerbahce, Kadlec:"Un inferno"

La testimonianza di uno dei giocatori della squadra turca sull'aggressione dei tifosi: "E' stata l'esperienza più brutta della mia vita"

A distanza di qualche giorno dall' assalto al pullman del Fenerbahce, ha parlato, in un'intervista alla Bild, il difensore ceco Kadlec, esprimendo il suo punto di vista su quella che è stata una tragedia sfiorata. “Stavo mandando un sms, era tutto tranquillo" ha detto il terzino "Eravamo protetti dalla polizia, non avevamo paura. Poi all’improvviso un rumore forte. Pensavo fosse esplosa una gomma, invece ci stavano sparando addosso".

Sono stati momenti di panico, quelli vissuti dai giocatori del Fenerbahce durante il ritorno dalla trasferta con il Rizespor. Su quel pullman si sentivano tutti tranquilli, come ha raccontato Michal Kadlec, ma lui e i compagni sono stati vittima di un attentato da parte dei tifosi, che ha ben poco da vedere con il calcio. "Ci volevano uccidere" ha detto l'ex giocatore di Bayer Leverkussen e Sparta Praga. "L’assalto è stato pianificato, è evidente. Qualcuno sapeva che saremmo passati su quel ponte. Un miracolo che le cose non siano finite in tragedia". I calciatori e tutto lo staff sono stati poi stati scortati all'aeroporto, per il volo che li avrebbe riportati a Istanbul, a bordo di alcuni furgoni blindati. Fortunatamente, i piani di qualche pazzo non sono andati a buon fine e l'unico ferito è stato l'autista, colpito da alcune schegge di vetro impazzite, esplose in seguito agli spari. Le sue condizioni non sono comunque gravi e sembrano migliorare di giorno in giorno. Ora la Federcalcio turca ha deciso di sospendere per un turno il campionato, mentre due tra i presunti responsabili sono già stati identificati e messi in arresto dalle autorità competenti.