Dietro agli otto morti di sabato notte -al termine della sfida tra Corinthians e Palmeiras- sembrerebbe esserci un'organizzazione criminale che agisce dentro e fuori le carceri. A dichiararlo è stata la polizia brasiliana, che dopo diverse indagini sembra aver individuato due sospetti killer. Inoltre, sempre secondo gli inquirenti, le vittime erano entrate in contrasto con i narcos, che avrebbero deciso così di ordire la strage.
Una vicenda che con il calcio non c'entra nulla, quella capitata nella notte di San Paolo agli ultras del Corithians. In 8 sono stati uccisi in un agguato al termine del derby, nella sede di "Pavilhao Nove", uno dei gruppi del tifo organizzato del club brasiliano. Secondo la polizia, due uomini armati avrebbero fatto irruzione nel locale aprendo il fuoco contro i tifosi del "Timao".
Come detto, dietro alla strage sembrano esserci membri di una gang malavitosa che gestisce alcune carceri locali. Se fosse accertata la tesi delle autorità verde oro, sarebbe chiaro come in tutta questa storia la fede calcistica abbia poco a che fare con le morti, più probabile invece che si tratti di un regolamento di conti per questioni di droga. Sembra infatti che alcuni ultrà bianconeri abbiano "pestato i piedi" ai narcotrafficanti dei penitenziari brasiliani, che non hanno tardato a vendicarsi, ovviamente nel peggiore e più cruento dei modi.