
Juventus, la conferenza di Spalletti: "Con il Bodo sarà durissima: il freddo un fattore"
Il tecnico toscano ha presentato la sfida in Norvegia che aspetta i bianconeri: il campo sintetico e le temperature proibitive possibili pericoli

Bodo Glimt ultima chiamata Champions per la Juventus. I bianconeri dopo aver raccolto soltanto 3 punti nelle prime 4 partite sono chiamati a cambiare marcia per strappare almeno la qualificazione ai playoff, ancora ampiamente alla portata. Per farlo però bisognerà sbancare l'Aspmyra Stadion di Bodo, un'impresa non semplice a sentire le parole di mister Luciano Spalletti: "Ai giocatori ho detto che sarà più dura di quello che pensano. Mi è già capitato di giocare con questo freddo (negli anni in Russia in cui ha allenato lo Zenit di San Pietroburgo, ndr): conosco questi campi, il clima sarà un fattore. Loro sono abituati a buttare già l'aria fredda, a noi sembrerà di correre con più affanno. La squadra però ha la qualità che serve, dobbiamo metterla in campo".
L'ex Ct dà anche qualche indizio sulla formazione che schiererà contro i norvegesi: "David e Openda? Domani qualcosa cambierò, sennò si rischia di non avere fiducia. Questi ragazzi sono perfetti e hanno voglia di partecipare e far vedere le loro qualità".
Di seguito le risposte in conferenza stampa di Luciano Spalletti
Come si può sbloccare il gruppo a livello psicologico?
"lo non ho fatto psicologia, ma so che quando le cose non vanno al meglio servono sguardi, abbracci e voler star insieme spartendosi le difficoltà. È importante avere questa disponibilità. Poi dipende dagli elementi con cui hai a che fare e loro sono top dal punto di vista del gruppo e relazioni tra di loro. Devo alzare il livello delle mie indicazioni e non la voce".
Yildiz giocherà dall'inizio?
"Kenan non ha fatto qualche prestazione eccezionale e il riposo fa parte del gioco. A volte ci sono delle necessità che ti tengono fuori e devi fare il tifo per i compagni per dare il meglio di te. Domani cambierò qualche giocatore. Dobbiamo andare al massimo perché loro hanno sanno occupare gli spazi e ti portano a spasso se non sei equilibrato. Noi non dobbiamo lasciare un vuoto dentro al campo, perché sono bravi e sanno giocare nello stretto".
Tecnicamente la Juventus è stata molto imprecisa con la Fiorentina...
"Domani è un'altra storia e spero che sappiano adattarsi alle novità che ci sono qui. Devono essere bravi ad entrare in un meccanismo che funziona. Noi dobbiamo essere quelli che riconoscono la loro velocità e dobbiamo giocare un calcio tecnico anche su un campo così. A Firenze abbiamo fatto un primo tempo dove la palla girava troppo lentamente e dovevamo provare a fare delle giocate in mezzo per trovare delle soluzioni. Nel secondo tempo ho visto delle cose in più. Poi noi abbiamo tante qualità, ma dobbiamo fare bene a livello di passaggio e non dare agli avversari la possibilità di farci male. Domani dobbiamo abituarci al clima, poi non sbagliare troppo e infine trovare anche qualche giocata. Dobbiamo creare dello spazio e dobbiamo andarcelo a prendere. Bisogna guardare oltre al primo passaggio per trovare continuità. Noi qui dobbiamo migliorare e mi aspetto questo.
Il freddo e il campo sintetico saranno un fattore?
"Con me è dura, perché io sono stato cinque anni in Russia. Ho fatto una figlia in Russia e a me piaceva stare li. Il sintetico è una difficoltà reale perché le abitudini e i rimbalzi cambiano. Sicuramente pagheremo qualcosa per questo, ma affronteremo anche questo problema. Il campo ci disturba ma noi vogliamo fare la nostra prestazione. Loro giocano bene, ma io parlo in maniera diretta ai miei calciatori. Loro devono sapere che domani è una partita difficilissima. Noi con i match analyst abbiamo visto tutto. Il ritmo farà la differenza ma siamo già allertati al top. Per avere un riconoscimento dobbiamo passare da partite difficile. Noi non vogliamo giocare partite facile, ma quelle difficili per adattarsi e ricevere dei riconoscimenti. Poi domani ci rivedremo e chissà se ci saremo riusciti".
Cosa deve fare meglio la Juve rispetto a Firenze?
"Sembra che abbiamo fatto un mezzo disastro. Però i giocatori non hanno fatto così male come si vuol far credere. lo sono stato il primo a dire che dovevamo fare di più. Dobbiamo usare i cavalli che abbiamo e tutte le nostre qualità. lo ho visto tutta la voglia di questa squadra. Il campo e il clima sono uno svantaggio, perché io ho avuto la fortuna di lavorare all’estero, perché l'aria che respiri è diversa. È tutta una questione di abitudine ed è differente dalla nostra. La nostra voglia di fare deve sopperire a questo gap che ci sarà. Loro sono bravi anche a scegliere i giocatori e non solo per il campo e per il freddo. Loro nel confronto internazionale hanno un valore importante".