Follia a Bergamo negli spogliatoi dopo Atalanta-Empoli. La denuncia arriva da Maccarone, capitano dei toscani: "Credo che Denis sia un vigliacco. Ha tirato un cazzotto a Tonelli da dietro negli spogliatoi. Parliamo tanto di violenza e poi succedono queste cose tra calciatori. Lorenzo ha subito un colpo sotto l'occhio e credo si sia rotto il naso. C'erano anche le luci spente negli spogliatoi, come se fosse tutto pronto per non far vedere l'episodio".
Immediata la replica dell'Atalanta con il direttore generale Pierpaolo Marino che ha confermato l'episodio giustificando in parte l'argentino: "Tonelli ha aspettato Denis nel tunnel degli spogliatoi dopo la partita e ha minacciato di morte lui e la sua famiglia. German è molto sensibile perché ha quattro figli. La luce spenta è un caso perché l'Atleti Azzurri d'Italia è uno stadio vetusto e chiunque può spegnere la luce con l'interruttore, anche per caso".
Prima Maccarone aveva argomentato: "I due calciatori hanno litigato in campo, sono volate parole ma ciò non si giustifica con i pugni. Denis ha mandato avanti un suo compagno, ha colpito e poi è scappato. Io sono il capitano e ho voluto raccontare come sono successe le cose perché tanto si verrà a sapere dai giornali". Poi è intervenuto anche il ds dell'Empoli Carli: "Episodio ingiustificabile".
Una bufera stemperata dai due allenatori. Sarri e Reja hanno scambiato qualche parola nel parcheggio fumandosi una sigaretta come vecchi amici. Questa l'immagine bella del calcio.
Durante il viaggio di ritorno da Bergamo ad Empoli il calciatore Massimo Maccarone ha ricevuto la telefonata di Luca Cigarini dopo i fatti accaduti all'interno dello spogliatoio dello stadio Atleti Azzurri d'Italia. Al termine del colloquio Maccarone ha dichiarato: "Mi ha chiamato Cigarini, dopo le mie dichiarazioni in sala stampa, e mi ha giurato sui propri figli che, lui non ha nessun coinvolgimento in quello che è successo e che non era assolutamente d´accordo con German Denis per aggredire Tonelli. Visto che ho due figli anche io, non ho motivo di non credergli. Detto questo rimane la gravità di quello che ha fatto Denis".