A Y-40 The Deep Joy

Sea Shepherd Trophy: gara in apnea con tanti sportivi e vip

Sott'acqua con Seabob: velocità e tanta beneficenza

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Competizione, divertimento e soprattutto beneficenza. A Y-40 The Deep Joy di Montegrotto Terme, la piscina più profonda del mondo, si è tenuta la prima edizione del Sea Shepherd Trophy. Una gara tutta nuova, la competizione subacquea più veloce al mondo grazie a Seabob, lo scooter che raggiunge i 20 km/h sott’acqua. Sfida di apnea e velocità tra le boe dislocate in piscina con tanto di passaggi spettacolari in profondità. 

Una giornata di sport con tanti campioni e personaggi famosi, tutti agguerriti. A vincere è stato il team HOLY The Wellness Drink composto dalla campionessa di tennis Mara Santangelo, dal recordman dell’apnea Umberto Pelizzari, dal campione multi-motorsport Gian Maria Gabbiani, dal vicecampione del mondo di apnea, il croato Samo Jeranko, dal giornalista Andrea Salvati e dagli appassionati di apnea Roberta Bellesia, Nico Cardin, Luca Mattonai e Matteo Oreffice.

Seconda classificata la squadra di Mete Subacque e terza Athena Sportech. Nella finalina si è qualificata al primo posto la squadra di G-Shock, al secondo Pavin Caffè, al terzo Capitano Kooper.

1° Sea Shepherd Trophy: gara di velocità e beneficenza

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Doppio successo perché il ricavato ha aiutato Sea Shepherd, l’organizzazione senza scopo di lucro che da oltre 40 anni usa tattiche di azione diretta e di informazione per proteggere la vita marina, aumentando la consapevolezza di problemi come la pesca illegale, la caccia alle balene, alle orche e alle foche, l’inquinamento da plastica. 

Soddisfazione da parte di Andrea Morello, residente di Sea Shepherd Italia: “Questa gara ci permetterà, grazie alle donazioni di partecipanti e partner, di mantenere le nostre navi per 12 giorni in attività nel Mediterraneo in difesa e conversazione delle vite che lo abitano e porteremo giustizia nei luoghi in cui non riesce ad arrivare, in collaborazione con la Guardia di Finanza e con la Guardia Costiera. Anche in Italia c’è bisogno di una delle 13 navi di Sea Shepherd, con l’operazione Siracusa che dopo 6 anni di attività difende l’Area Marina Protetta contro le reti spadare illegali per salvare cernie, squali e pesci spada”.