Oltre all'autogol McLaren, a fare rumore nel dopogara di Losail è stato il controverso "sorpasso" di Lando Norris nei confronti di Andrea Kimi Antonelli ormai in vista della bandiera a scacchi per il quarto posto, piazzamento che permette al leader della classifica generale di laurearsi campione del mondo nella resa sei conti di Yas Marina anche con un terzo posto alle spalle dei suoi due rivali Max Verstappen e Oscar Piastri.
Nell'era dei social il rookie italiano della Mercedes (Casa che fornisce la power unit alla McLaren) ha ricevuto minacce (oltre mille, alcune anche di morte) e insulti di vario genere, sottolineando l'accaduto con un bollo nero nella foto profilo del suo account instagram. Più di trecento le minacce "recapitate" agli account social Mercedes. La Casa tedesca è pronta a trasmetterle alla FIA.
A motori spenti ma evidentemente ancora "caldi", il plenipotenziario Red Bull Hermut Marko e l'ingegner di macchina di Verstappen Gianpiero Lambiase (che si è confrontato a muso duro nel paddock con Toto Wolff) avevano senza mezzi termini accusato Kimi di essersi fatto volutamente da parte, in buona sostanza simulando un errore di guida.
Nella mattinata di lunedì 1. dicembre Red Bull ha diffuso un diffuso un comunicato di scuse nei confronti del pilota italiano:
"I commenti fatti prima della fine del Gran Premio del Qatar e immediatamente dopo, suggerendo che il pilota Mercedes Andrea Kimi Antonelli avesse deliberatamente permesso a Lando Norris di superarlo, sono chiaramente sbagliati. Le immagini tv mostrano Antonelli che perde momentaneamente il controllo della sua auto, permettendo così a Norris di superarlo. Ci dispiace sinceramente che questo abbia portato Kimi a subire abusi online."
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Sotto pressione da Norris nel momento in cui sia lui che il pilota della Mercedes spingevano per andare all'attacco di Carlos Sainz che era in difficoltà, AKA ha commesso una sbavatura di sicuro inopportuna e che gli è costata cara ma... di più alle residue chances di Verstappen ad Abu Dhabi. Comunque sia andata, viene da parlare di... perdita dell'innocenza per Kimi. È tutta esperienza e d'altra parta tocca farci l'abitudine, perché Antonelli e il suo compagno di squadra George Russell il prossimo weekend "rischiano" - molto di più che in Qatar -di essere gli arbitri della sfida (purtroppo per loro altrui) per il titolo iridato.