Una volta si parlava dell’era Schumacher come di un momento storico unico e irripetibile nella storia della Formula 1. Vittorie a raffica e una collezione di record apparentemente imbattibile. Poi Lewis Hamilton è arrivato alla Mercedes e stagione dopo stagione ciò che pareva impossibile si è trasformato in un dato di realtà. In Texas, Hamilton ha vinto il sesto titolo mondiale, il tutto dentro una carriera caratterizzata da numeri pazzeschi: 83 vittorie, 150 podi, 87 pole position e 46 giri veloci. Il guardaroba da fenomeno questo ragazzo nato il 7 gennaio del 1985 a Stevenage, lo aveva mostrato fin dal suo debutto in Formula1, viaggiando subito sullo stesso ritmo di Fernando Alonso. Velocità e ambizione fuori media.
Quest’ultima lo portò in fretta in rotta di collisione con Nando e la McLaren buttò via il mondiale, incapace di gestire l’ego della sua coppia di piloti. L’appuntamento con la gloria è rimandato di un anno. Hamilton fa festa a San Paolo, mentre il Brasile si era illuso per pochi secondi di poter celebrare il trionfo di Felipe Massa. Ma l’era Hamilton inizia solo con il suo passaggio alla Mercedes. L’alchimia è perfetta, il fenomeno trova una macchina imbattibile. In 6 stagioni Lewis ha vinto 5 titoli mondiali, con un solo buco nero, il 2016.
Già perché in quella stagione perse fuori dalla pista il confronto con Nico Rosberg, una guerra psicologica che tre anni fa non era ancora in grado di sostenere. Infatti a vincere fu Rosberg, meno dotato di lui in pista, ma mentalmente più solido. Un confronto che ha contribuito comunque al processo di crescita di Hamilton. Rispetto ai colleghi Lewis resta un eccezione anche fuori dai circuiti. E’ perfettamente inserito nello show business, frequenta attori e cantanti, e da anni porta avanti una dieta vegana. Anche in questo caso fenomeno a suo modo, superstar senza eccessi e una cura maniacale della forma fisica e del look.