Il rituale prevede prima che si metta nero su bianco la rescissione di Ancelotti: al netto tre milioni e mezzo di penale e altrettanti soldi per liquidare le spettanze fino a dicembre, totale sette milioni. La Giunta direttiva del Real Madrid ratifica poi l'esonero del tecnico, al Bernabeu non c'è mai una vera discussione attorno alle decisioni del monarca Perez, infine conferenza stampa alle 19.30.
E nel frattempo non si spegne la polemica: AS dice che il presidente si è incartato, Marca ricorda che in un sondaggio persino i soci del Real Madrid si schierano per Ancelotti, dopo gli applausi e i cori del Bernabeu per lui e dopo le lacrime dei giocatori al momento dei saluti del tecnico italiano prima della gara contro il Getafe, partita finita in goleada e con tanto di foto di Cristiano Ronaldo postata a perorare la causa della riconferma di Ancelotti.
"Cristiano Ronaldo è arrabbiato perché ho rifiutato la candidatura alla panchina del protetto del suo procuratore" avrebbe velenosamente commentato Perez ai suoi in riferimento all'allenatore del Valencia, il portoghese Nuno". In realtà gli attriti con il bomber sono di lunga data. Fu il predecessore di Perez a orchestrare il suo arrivo a Madrid e il presidente blanco non lo ha mai particolarmente amato. E siccome nei suoi piani il business prevale sulla parte sportiva ecco Perez pronto a lasciar partire il portoghese e a muovere un altro mercato da cifre da capogiro.
Fare terra bruciata attorno a lui è il modo migliore per convincerlo a cambiare aria e togliere di mezzo Ancelotti - con cui il feeling del portoghese era assoluto - fa parte della strategia.
Real, Perez vuole cedere Ronaldo: Ancelotti pretesto per il divorzio
Il presidente dei blancos vuole fare cassa vendendo il portoghese
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