Finito, anche questo ma in fondo lo era da tempo. C'è ancora una partita di quelle che il tempo però non lo fanno passare mai. Una Domenica di riposo, poi la settimana, l' avvicinamento, gli allenamenti, i discorsi, le lavagne, i filmati. In mezzo a spezzare relax sempre che riesca e comunque utile tentativo di terapia perché Berlino non sia ossessione e come tale svuoti invece di riempire di energia.
"Biosgnerà essere pronti, bravi e fortunati", il messaggio di Allegri. Semplice detta così e comunque in effetti non servono tante parole per dare l' idea di una nottata che per regolamento potrebbe durare 120 minuti e oltre e che in tutto quel tempo potrebbe dare luogo a varianti improvvisamente impazzite perché certe volte, vedasi proprio Verona ad esempio, cinque minuti fatti di un rigore sbagliato, una espulsione e un gol all'ultimo secondo possono ridare forza a chi magari non ne aveva più, detta ancora con semplicità possono rimettere in gioco anche chi comincia da sfavorito.
"Saranno importanti i calci da fermo, bisognerà sviluppare al massimo ogni cosa, fare al meglio per centrare un'impresa straordinaria". Dunque chiaro messaggio è che tutto si curi, e anche il dettaglio, tipo piazzamenti e in superiorità numerica su un pallone lento, non si definisca semplice ma pesante da considerare, così come da non considerare allarmanti sono prestazioni di alcuni singoli ai quali va lasciato l'alibi della testa altrove e delle gambe da preservare. Alibi finiti al di la di schieramenti tattici forse già immaginati perché difficile è ad esempio che Barzagli dia a breve buone notizie a prescindere da quanti pesanti dettagli contenga una frase da esprimere semplicemente così.