Lazio, 4-2 al Napoli: è Champions

Per gli azzurri c'è solo l'Europa League 

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Lazio ai preliminari di Champions. Napoli in Europa League. Ecco il verdetto della sfida del San Paolo finita 4-2 per biancocelesti. Partita in cui è successo di tutto: Lazio avanti di due gol a fine primo tempo (Parolo e Candreva) e rimontata dalla doppietta di Higuain nella ripresa dopo essere rimasta in dieci per il rosso a Parolo. Poi l'espulsione di Ghoulam, per la parità numerica, il rigore sbagliato da Higuain e i gol di Onazi e Klose.  

Minuto 24. Cinquantamila napoletani osservano la corsa di Callejon verso la porta di Marchetti. Il sibilo diventa clamore, il clamore ritorna in un attimo silenzio d'attesa: gli occhi seguono la traiettoria del pallone che supera il portiere laziale e rotola verso la porta. Pochi centimetri più a destra e quel silenzio surreale si sarebbe trasformato in un grido assordante. E invece diventa solo un coro d'imprecazioni quando l'illusione del vantaggio si spegne sui cartelloni pubblicitari.

Ecco l'attimo che anticipa la trama di una serata surreale per gli azzurri, epica per i biancocelesti. L'ennesimo spreco per il Napoli, la Champions che inizia ad andarsene inesorabilmente lontana lontana. Il contraccolpo è infatti lì, dietro l'angolo, immediato, puntuale. La tensione si trasforma in paura, le gambe diventano macigni e la mente si annebbia: la Lazio, fino a quel momento rintanata a protezione di un pareggio che comunque la premierebbe, si riscuote e colpisce. Parolo prima, Candreva poi: in maniera chiururgica, l'1-0 al 33esimo, il raddoppio al tramonto del recupero concesso da Rocchi. Tredici minuti dentro i quali cancellare il doppio ko con Juve e Roma, tredici minuti per riappropriarsi di una stagione che sembrava essere sfuggita via.

A scappare sono invece i sogni dei napoletani, che ancora però ignorano quanto il secondo tempo ha per loro in serbo di folle e di amaro. Di crudele. Ripresa maledetta, emblematica, specchio di un'annata da psicanalisi, passata a costruire e disfare, disfare e ricostruire. E distruggere ancora. Senza sosta. Mettendoci dentro sfortuna, errori, sprechi e sbandamenti. Tutto e di più, una matassa fatta di pressappochismo e malasorte che il cornetto regalato a Benitez a inizio partita non riesce a scongiurare.

Dicevamo però dell'incredibile secondo tempo. Pronti-via ecco infatti il gol di Higuain che riapre i conti. La speranza. L'illusione. Ecco allora l'impensabile fino a pochi istanti prima che sembra improvvisamente materializzarsi, perchè il pazzesco salvataggio di Vrij su Mertens è presto seguito dal doppio giallo a Parolo. E allora? Lazio in dieci e Napoli a caricare a testa bassa verso la rimonta che si compie ancora grazie al Pipita. Il San Paolo è una bolgia indescrivibile, un urlo all'unisono di cinquantamila persone che neppure l'espulsione di Goulham che ristabilisce la parità numerica riesce a spegnere. Ci crede Benitez, ci credono i suoi uomini, la Lazio si fa piccola, arretra spaventata e Rocchi certo non l'aiuta concendendo un rigore per un contatto dubbio tra Lulic e Maggio, oltretutto fuori area.

Ma è proprio qui che il Napoli, crudelmente, si specchia di nuovo nell'assurdo, perché dal dischetto è Higuain a calciare alle stelle il pallone della Champions. Il resto, allora, è un finale già scritto: Onazi, in campo da pochi istanti riporta avanti la Lazio a cinque minuti dal novantesimo, Klose nel recupero chiude definitivamente i conti. I biancocelesti volano in Champions, il Napoli, mestamente quinto in classifica, in Europa League. Tra pianti, rimpianti, proteste e contestazioni. E per Benitez l'addio più triste e amaro.

Higuain 5.5: un voto che va spiegato, un'insufficienza su cui pesa inevitabilmente il rigore sbagliato. Un pallone calciato alle stelle che vanifica la doppietta-rimonta e che spegne il sogno Champions. Tra apoteosi e abisso: il quarto errore stagionale dal dischetto trascina a fondo la stagione azzurra. 
Parolo 6: inizia male, si riprende, segna, lotta e prende per mano la Lazio. Poi però il contraccolpo tra errori e doppio giallo. La sufficienza come media tra i due volti.
De Vrij 7: per lui basta il gol negato a Mertens. Il resto è sostanza e solidità
Candreva 6.5: dieci gol per una stagione superlativa. Da Champions appunto.
Callejon 5: non basta l'assist per Higuain per cancellare l'errore davanti a Marchetti nel primo tempo. Imperdonabile.
Onazi 6.5: pochi istanti per decidere una stagione.
Klose 6.5: nella festa Champions non poteva mancare la sua firma.

NAPOLI-LAZIO 2-4
Napoli (4-2-3-1): Andujar 5; Maggio 5, Albiol 5, Koulibaly 5, Ghoulam 5; David Lopez 5.5, Inler 5 (8' st Gabbiadini 5.5); Callejon 5 (44' st Zapata sv), Hamsik 6, Mertens 6 (32' st  Insigne 6); Higuain 5.5. A disp.: Rafael, Colombo, Henrique, Zuniga, Strinic, Mesto, Jorginho, Gargano. All.: Benitez 5
Lazio (3-4-3): Marchetti 6; Mauricio 6.5, De Vrij 7, Gentiletti 6; Basta 6; Parolo 6, Cataldi 6.5 (38' st Onazi 6.5), Lulic 6.5; Candreva 6.5, Djordjevic 6 (32' st Klose 6.5), F. Anderson 5 (20' st Ledesma 6.5). A disp.: Berisha, Strakosha, Novaretti, Cana, Ciani, Braafheid, Onazi, Keita, Mauri, Perea. All.: Pioli 7
Arbitro: Rocchi
Marcatori: 33' Parolo (L), 46' Candreva (L), 10' st e 19' st Higuain (N), 40' st Onazi (L), 47' st Klose (L)
Ammoniti: Djordjevic (L), Mauricio (L), Parolo (L), Goulham (N), Lulic (L), Candreva (L)
Espulsi: 18' st Parolo per doppia ammonizione, 26' st Ghoulam per doppia ammonizione
Note: al 32' st rigore sbagliato da Higuain (N)

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