Mentre Lewis Hamilton festeggiava il suo sesto titolo mondiale, nel paddock di Austin esplodeva il caso Verstappen, con il pilota Red Bull che, intervistato da una TV olandese, attaccava duramente la Ferrari: "Le prestazioni deludenti della Ferrari in Texas? Questo è ciò che accade quando smetti di barare - ha detto Max - Ora sono stati esaminati molto attentamente alcuni aspetti, ma dobbiamo continuare a tenere d’occhio la situazione".
Il riferimento è alla direttiva tecnica della FIA, inviata ai team prima delle qualifiche, che ha chiarito una zona grigia del regolamento riguardante il flusso di carburante. L'accusa di Verstappen, per altro già emersa nelle dichiarazioni di altri esponenti del team Red Bull nel corso della stagione, è che Ferrari abbia a lungo sfruttato tale falla regolamentare per migliorare le prestazioni della sua power unit e assicurarsi quel vantaggio in qualifica che l'aveva portata a centrare 6 pole consecutive da dopo la pausa estiva in poi. Una striscia interrottasi proprio ad Austin, subito dopo la diffusione della direttiva.
In risposta ai commenti di Verstappen è intervenuto il team principal della Rossa, Mattia Binotto, anche lui incalzato sulla questione dai media olandesi: "Ho letto tante considerazioni durante questo weekend e anche nel dopo-gara. Trovo veramente deludenti diverse affermazioni. Sono completamente sbagliate e non fanno il bene di questo sport. La direttiva FIA? È un bene che ci si stata una chiarificazione, ma non l’abbiamo nemmeno letta nella sua interezza. Non ha avuto alcun impatto sulla nostra prestazione in gara. In passato altri team avevano un vantaggio tecnico, ma nessuno ha puntato il dito contro di loro. Se abbiamo un vantaggio a livello di power unit è perché abbiamo lavorato sodo. Sarebbe semplicemente corretto se alcuni commenti non fossero stati fatti".