Per buona parte del Gran Premio di Abu Dhabi - e un po' inaspettatamente - Charles Leclerc e la Ferrari hanno provato ad ergersi al ruolo di arbitri del Mondiale, in un certo senso strappandolo a George Russell (e alla Mercedes) che si erano chiamati fuori con un pessimo scatto al semaforo da parte del pilota inglese. Leclerc e il ponte di comando delle Rosse hanno fastidiosamente alitato a lungo sul collo di Norris, costringendo la cabina di regia McLaren a coprire la strategia ferrarista. Deciso, determinati e grintoso come sempre in pista, Charles ha poi fornito dichiarazioni non del tutto allineate tra i microfoni della stampa specializzata al "ring" di Yas Marina ("Dobbiamo iniziare il 2026 con il piede giusto: ora o mai più") e quelli dell'ufficio stampa di Maranello ("Il 2026 è ancora una pagina bianca, non abbiamo ancora vere aspettative").
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Anche senza attribuire un significato particolare a parole pronunciate pochi minuti o al massimo poche ore dopo essere per l'ultima volta sceso dalla SF-25 a capolinea di una stagione illuminata da sette passaggi sul podio (ma nessuna vittoria, tantomeno chance di lottare per il titolo) c'è da pensare che il monegasco legga già la prossima stagione come il voltapagina di una carriera che gli ha dato tantissimo in termini di popolarità e prestigio, molto meno in termini di palmarès. Una Ferrari da titolo o quantomeno vincente sembra la conditio sine qua non per la permanenza di Charles a Maranello oltre il suo ottavo anno (il prossimo, appunto).
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Al di là di questo però il legame tra Leclerc e la Scuderia è in un certo senso inscindibile e - se il pilota avrà comunque buone opzioni di mercato - alla Ferrari Charles serve ancora... come il pane. Il monegasco tiene addirittura il coltello dalla parte del manico perchè - nel possibile scenario di un approdo di Oliver Bearman in Emilia - difficilmente il partner giusto per l'attuale pilota Haas potrà essere Lewis Hamilton. Leclerc ferrarista a vita, quindi? Non è fantascienza, anzi fantaformula uno.