
Minala e l'incubo dell'età: "Ho 29 anni, quella fake news mi ha distrutto la carriera. In Italia porte chiuse"
Joseph Minala si confessa: "Distrutto dalla storia dei 42 anni, i test medici confermano che sono del '96"

Joseph Minala oggi vive e gioca a Malta, nel Marsaxlokk, lontano dai riflettori della Serie A che aveva sognato e assaggiato con la maglia della Lazio. A 29 anni (nato il 24 agosto 1996), il camerunense ha deciso di raccontare la sua verità in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, ripercorrendo il calvario mediatico che gli ha, di fatto, rovinato la carriera in Italia.
La polemica sui 42 anni e la verità dei test medici -
Il nodo cruciale resta quella maledetta voce esplosa nel 2014. Minala dominava nel campionato Primavera biancoceleste (in squadra con Keita e Strakosha), ma un sito senegalese diffuse la notizia falsa secondo cui il ragazzo non avesse 17 anni, bensì 42.
"Mi hanno massacrato, distrutto, umiliato. L'80% delle persone mi ha giudicato male. I documenti e i test che sono stato costretto a fare dimostrano che sono nato nel 1996. Anzi, i medici hanno attestato che biologicamente dimostro persino un anno in meno" dice Minala, che ha una teoria precisa su quell'attacco: "Fu una cosa mirata. La voce fu messa in giro da qualcuno che prima mi seguiva e di cui mi fidavo. Fui minacciato e ricattato, ma ero solo e indifeso, nessuno mi ha protetto".
Dall'abbandono a Termini all'esilio a Malta -
La storia di Joseph è un romanzo travagliato fin dall'inizio. Arrivato in Italia a 15 anni con la promessa di un provino, fu abbandonato alla stazione Termini dalla persona che lo aveva portato lì. Poi la rinascita attraverso le case famiglia, i provini con le big e l'approdo alla Lazio grazie a Igli Tare.
Nonostante l'esordio in A con Reja e i bei ricordi a Salerno (il gol storico all'Avellino), oggi per lui le porte del calcio italiano sono sbarrate: "In Italia non mi voleva più nessuno, colpa di quella polemica. Sono stato svalutato per qualcosa che non è mai esistito. Oggi gioco in un calcio periferico, ma merito almeno la Serie B. Non sono cattivo, perché nessuno crede alla mia età?".