
Milan, Allegri verso il Sassuolo: "Invertire il trend contro le neopromosse. Fofana e Gimenez out, Leao pronto per la Supercoppa"
I rossoneri sfidano gli emiliani con un attacco in emergenza e con qualche dubbio anche in mezzo al campo

È la vigilia di Milan-Sassuolo, ultimo match di campionato per i rossoneri prima di volare in Arabia Saudita per la Supercoppa. Max Allegri ha presentato in conferenza stampa la sfida ai neroverdi di Grosso, decisiva per rimanere in vetta alla classifica senza pensare ai risultati di Napoli e Inter.
L'allenatore livornese è partito analizzando il complicato rapporto della sua squadra con i match contro le neopromosse (sconfitta interna con la Cremonese e pareggio interno col Pisa, ndr): "Domani cerchiamo di invertire questa rotta, i numeri non sono a nostro favore. Il Sassuolo è una bella squadra, ha un'ottima posizione in classifica. È una di quelle squadre con cui le partite non finiscono mai. Ha molto più equilibrio di quanto ne aveva a inizio stagione. Sarà una partita da giocare con grande rispetto e ordine".
Poi il discorso si è spostato sul momento di Pulisic e sulle condizioni degli infortunati: "Christian ha ancora margini di crescita. È un ragazzo che nella vita privata è molto schivo, ma in campo si trasforma: è diabolico quando è davanti la porta. Deve ancora trovare la condizione migliore. È migliorata molto la condizione fisica di Nkunku, a Torino ha fatto una bellissima partita nel secondo tempo. Leao non ci sarà domani, ma recupererà per la partita du Supercoppa. Fofana ha recuperato ma lo lascio a casa perché non ha fatto nessun allenamento. Athekame è convocato, Gimenez sta lavorando e speriamo di averlo nel più breve tempo possibile".
Ancora su Nkunku: "Deve essere più sereno. È arrivato in un ambiente in cui tutto l'abbiamo voluto. I compagni, l'allenatore e la società hanno piena fiducia in lui. Gli ho detto che deve sorridere un po' di più, se sorride un po' di più le cose andranno bene. Ha ottima tecnica, da qui alla fine dell'anno farà ottime cose".
Nonostante l'emergenza in attacco il mercato al momento non sembra interessargli più di tanto: "Fino a gennaio anche se volessimo non può arrivare nessuno. Devo trovare soluzioni interne in un gruppo di ragazzi che me le danno. In qualche modo faremo. La società è vigile per il mercato, ma ora noi dobbiamo essere concentrati sulla partita di domani. Fatta la partita di domani penseremo a Riad e alla trasferta di Supercoppa".
Allegri ha poi parlato più in generale del momento della squadra e di come si sta approcciando alle ultime partite: "In una stagione ci sono varie fasi. All'inizio partivamo bene e cominciavamo il secondo tempo facendoci il segno della croce. Ora si è capovolta la situazione. Dobbiamo raggiungere un equilibrio per avere sempre l'approccio giusto. A Torino è stato fatto un bel secondo tempo, però nel primo quarto d'ora abbiamo subito due gol che ci potevano costare i tre punti. Col Sassuolo speriamo di non prendere gol. Domani è la prima volta che giochiamo alle 12.30... La priorità nostra è di affrontare il Sassuolo con grande ordine, perché le partite durano 100 minuti. Giochiamo contro una squadra che può fare gol in qualunque momento: la fase difensiva dovrà essere molto, molto buona per non dargli la possibilità di esaltare le loro caratteristiche sugli esterni. Volpato e Laurienté nell'uno contro uno e nell'attacco alla profondità sono molto bravi. Sarà una partita complica che va portata a casa. Poi dobbiamo affrontare un viaggio in Arabia. Un conto è andarci con tre punti, un altro con una sconfitta...".
Per quanto riguarda la corsa scudetto, Allegri non ha dubbi sul fatto che le principali rivali del suo Milan abbiano qualcosa in più: "L'Inter e il Napoli l'anno scorso sono arrivate seconda e prima. È normale siano favorite. Il Milan ha cambiato tanti giocatori, sono arrivati ottimi giocatori e stiamo facendo un percorso in cui dobbiamo avere ambizione e convinzione di fare il massimo, partendo dall'idea di base che il Milan deve tornare a giocare la Champions. Domani dobbiamo fare un altro passettino per la classifica: abbiamo 31 punti, ma ne mancano ancora tanti per l'obiettivo stagionale. L'importante è arrivare a marzo nelle migliori condizioni".
C'è comunque grande soddisfazione per quanto fatto fin qui, anche se siamo solo all'inizio: "All'inizio non sapevo se potevano recepire o meno il mio modo di lavorare perché non li conoscevo. Si sono messi subito tutti a disposizione, l'obiettivo di tutti è di tornare in Champions e non è facile. Stiamo lavorando bene ma bisogna migliorare ancora tanto in alcune fasi della partita, come capire quando l'avversario è in difficoltà e quindi va ucciso. Senza perdere di vista l'obiettivo di domani: bisogna creare i presupposti per vincere".
Non giocare la Champions per Allegri non è un grande vantaggio: "Io dico solamente che avrei piacere a giocare ogni tre giorni con la Champions. Lavoriamo per questo. Tutte le altre chiacchiere su svantaggi e vantaggi... Il vantaggio è avere una squadra forte con una società forte, con un ambiente capace di sostenere a livello mentale una partita ogni tre giorni. La bellezza è quella di giocare la Champions, a me piace questo. Noi stiamo lavorando per giocare la Champions".
Su un eventuale futuro impiego di Jashari, rientrato dall'infortunio ma fin qui poco coinvolto, non si è sbilanciato: "Jashari è cresciuto molto dall'infortunio. Però non posso pensare alla partita di giovedì e poi all'eventuale finale... Qual è la partita più vicina? Domani. E domani bisognerà cercare di fare i tre punti. Poi dopo la partita di domani bisogna vedere chi sono i vivi, i morti e i feriti. E poi farò le scelte per giovedì".
Sulle disattenzioni difensive il tecnico prova a fare un discorso di squadra: "Non le ha Tomori, ce l'abbiamo tutti come squadra. Abbiamo preso 2 gol con Torino, Pisa, Parma, Cremonese... Sono situazioni che vanno migliorate, non possiamo essere sotto di due gol dopo 12 minuti. Capita, ma dobbiamo cercare di non farlo capitare".
A chi gli chiede cosa ha chiesto a Babbo Natale, Allegri risponde che il calendario non permette di pensare molto alle festività: "A Natale ci dobbiamo allenare, non c'è Babbo Natale. Mi dispiace, abbiamo le partite. Non ho scritto nessuna letterina perché sono contento dei ragazzi a disposizione. Ho un gruppo straordinario e voglioso, così come tutto l'ambiente, la società in primis e tutti quelli a Milanello. Ma non abbiamo ancora fatto niente, dobbiamo rimanere con i piedi per terra. Dopo la sconfitta a Roma c'è stata una bella reazione silenziosa, a dimostrazione della responsabilità che sentono i giocatori perché siamo usciti dalla Coppa Italia".