DE LIGT, CERRI, ZIELINSKI...

Serie A, così non VAR: proviamo a fare chiarezza

Falli di mano al centro delle polemiche dopo l'intervento di De Ligt nel derby, la spiegazione di Rizzoli

Toro-Juve, il mani di De Ligt scatena la rete

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L’interpretazione dei falli di mano sta generando polemiche infinite. A volte motivate, altre volte dovute all’ignoranza di un regolamento che a inizio stagione è stato ampiamente spiegato dal designatore Rizzoli nella conferenza stampa di inizio stagione a Coverciano. 

Prima considerazione: non è vero che qualunque tocco con mano o braccio staccati dal corpo sia punibile. La discrezionalità è cancellata solo in questi casi: "Nel momento in cui le braccia sono superiori all'altezza delle spalle (dai 90 gradi in su) è sempre punibile, a prescindere dalle circostanze di gioco. Anche se la palla viene deviata da un avversario vicinissimo", ha spiegato Rizzoli. Quindi: braccia da altezza spalle in su, rigore sempre e per questo è stato punito Mancini in Roma-Cagliari, altrimenti va valutata la dinamica dell'azione: Cerri punito in Calgiari-Brescia è un errore secondo i vertici arbitrali. Le braccia sono al di sotto delle spalle e nell'atterrare dopo un tentato colpo di testa è una postura che ci sta. Non c'è volontà di opporsi alla giocata avversaria.

Braccia alte non punibili solo in un caso: "Ho chiaramente provato a calciare e la palla mi è andata sul braccio, chiaramente non è punibile". Motivo per cui De Ligt contro il Bologna non viene punito: tocca con la mano nel tentativo di effettuare una giocata attiva, cioè di giocare il pallone colpendolo. 

Diverso il caso di una giocata passiva, di pura opposizione: "Prova a mettere il piede per impedire il passaggio, lo fa con un braccio fuori dal corpo che aumenti la superficie di impatto, non è una cosa che rientra nelle regola detta prima". Molti hanno frainteso e ritengono che da quest’anno ogni tocco col braccio staccato dal corpo, poco o tanto che sia, vada punito e che i difensori debbano tenere le mani dietro la schiena. Molto importante questa spiegazione basata su un caso della scorsa stagione: "Non vogliamo che i difensori debbano avere le mani dietro per giocare a calcio. se un giocatore è in una posizione naturale e non fa nulla per andare verso la palla, il fallo di mano non è mai punibile".

Per questo punire con il rigore il mani di De Ligt a Lecce è stata ritenuta una forzatura, vertici arbitrali d’accordo invece con la decisione di Doveri in Toro-Juve e convinti che il caso di Zielinski a Firenze nella prima giornata sia l'episodio piu borderline della stagione. Per quanto riguarda i tocchi con braccia sotto le spalle, resta discrezionalità in base alle situazioni del momento, alle dinamiche. Vedi caso Cerri. 

Obiettivo degli arbitri è arrivare ad un'uniformità di giudizio e qui sì, l'AIA riconosce che è necessario migliorare.

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