la situazione

Tether non molla la Juve: pronto il rilancio. Ecco perché l'offerta da 1,1 miliardi era troppo bassa

Tether prepara una nuova offerta per la Juventus: il rilancio, anche sostanzioso, non dovrebbe però far cambiare idea a Exor

di Stefano Fiore

Nonostante il no di Exor alla prima offerta di Tether, la partita finanziaria per il controllo della Juventus non sembra ancora finita e potrebbe prepararsi a vivere un secondo, decisivo atto. La società di criptovalute guidata da Paolo Ardoino non ha alcuna intenzione di arrendersi dopo il primo rifiuto e sta preparando un immediato rilancio. La strategia è chiara e prevede un aumento sostanzioso della posta in gioco, forse consapevole che l'assegno da 1,1 miliardi di euro allegato alla prima PEC ufficiale - a conti fatti - non rispecchiava il reale valore degli asset bianconeri.

I conti reali: il club vale oltre 2 miliardi -

 Al di là della volontà della proprietà, l'analisi dei numeri fatta dal Corriere dello Sport spiega perché la prima proposta è stata rispedita al mittente da un punto di vista prettamente finanziario. Nessun azionista venderebbe a quelle cifre. Applicando i corretti multipli di mercato, ovvero moltiplicando per cinque o sei volte i ricavi operativi dell'ultimo bilancio (pari a 420 milioni di euro), si ottiene un valore d'impresa che oscilla tra i 2,1 e i 2,6 miliardi di euro. Sottraendo a questa cifra i circa 280 milioni di debiti finanziari, il valore reale del pacchetto azionario atterra in un range compreso tra 1,8 e 2,3 miliardi. Una forchetta molto lontana, quasi doppia, rispetto all'1,1 miliardi offerto inizialmente da Tether.

La trappola della Borsa e la nuova offerta -

 Tether dovrà quindi fare molto meglio di una valutazione basata sugli attuali prezzi di listino se vuole davvero sedersi al tavolo delle trattative. Ardoino, scrive Tuttosport, è pronto a sfruttare anche la spinta mediatica della campagna "Make Juventus Great Again" e il consenso dei piccoli azionisti per mettere pressione, ma è sui numeri che si giocherà la vera sfida. La mossa è attesa a brevissimo e il primo segnale sarà la reazione del titolo in Borsa, mentre Tether proverà a trasformare quella che era un'offerta "bassa" in una proposta indecente, economicamente inattaccabile, capace di mettere alla prova la resistenza finanziaria della controparte.

Un tentativo destinato a sbattere contro il muro Exor -

 Nonostante l'imminenza di questo nuovo assalto finanziario, il destino dell'operazione appare però segnato ancor prima di cominciare. Le intenzioni di Exor non sembrano negoziabili né acquistabili, nemmeno di fronte a un assegno maggiorato di un altro miliardo o facendo leva sulla nostalgia dei fasti passati. Le parole di John Elkann sono state molto chiare, e sono state ribadite da Giorgio Chiellini anche prime del match di Bologna.