La Spagna prende posizione in modo netto. Il governo di Pedro Sánchez ha inviato una lettera alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, per ribadire la propria contrarietà a qualsiasi revisione sostanziale delle regole sulle emissioni, inclusa l’ipotesi di abbassare dal 100% al 90% il taglio di CO₂ o di introdurre deroghe oltre il 2035.
Un problema di investimenti
Secondo Madrid, allentare le regole significherebbe rallentare gli investimenti, frenare la domanda di veicoli elettrici e indebolire la competitività dell’industria europea. In questa visione, le ibride plug-in possono al massimo avere un ruolo transitorio, ma dovrebbero essere sottoposte a limiti di produzione per non ostacolare la diffusione delle Bev.
Non tutti sono d'accordo
All’interno del Paese, però, il consenso non è unanime. Parte della filiera teme pesanti ricadute occupazionali senza maggiore flessibilità, mentre anche grandi costruttori come Seat riconoscono che un rinvio o un ammorbidimento delle scadenze potrebbe aiutare a gestire la transizione. Bruxelles dovrà ora trovare un equilibrio sempre più difficile tra ambizione climatica, realtà industriale e pressioni politiche contrapposte.
Industria
La Spagna chiede di mantenere il bando dei motori nel 2035
Il fronte europeo sull’auto continua a spaccarsi. Mentre a Bruxelles si lavora a un pacchetto Automotive che promette maggiore flessibilità sugli obiettivi di CO₂, la Spagna alza il muro
© Getty Images
Continua a leggere su sportmediaset