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De Marco a Open Var: "Gol di Pulisic da convalidare, non c'è rigore su Cheddira. Espulsione Zaccagni giusta"

di Luca Bucceri

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Consueto appuntamento del martedì con Open Var su Dazn e con Andrea De Marco ospite, con l'ex fischietto che ha analizzato gli episodi più controversi della quindicesima giornata di Serie A. Tanti gli aspetti passati sotto la lente di ingrandimento dell'ex direttore di gara individuato dalla Figc per promuovere la collaborazione tra la CAN e i club di Serie A e B. Tra questi i diversi episodi in Milan-Sassuolo, ma anche l'espulsione di Zaccagni in Parma-Lazio e il tocco di mano non punito di Simeone in area di rigore in Torino-Cremonese.

Sul contatto tra Pavlovic e Cheddira nel finale di match (al 92', con l'arbitro che ha lasciato correre col VAR che ha dato la colpa a Cheddira di allargare la gamba alla ricerca del fallo) ha spiegato: "Bravo l'arbitro in campo a valutare la situazione, abbiamo visto che è intervenuto subito e deciso. Bravi Prontera e Maresca al VAR, perché Pavlovic continua la sua corsa lineare mentre Cheddira non va a controllare il pallone, ma allarga la gamba per incocciare nella corsa dell'avversario. Molto bravi tutti, decisione corretta. Bravi a valutare la situazioen velocissimamente, vederla in dinamica ti dà una lettura chiara e precisa".

Il gol non convalidato a Pulisic per spinta di Loftus-Cheek ai danni di Candè ha fatto discutere, ma De Marco ha smarcato subito la polemica ammettendo l'errore di Crezzini: "In questo caso l'arbitro fischia il fallo, il giocatore del Milan appoggia le mani sulla schiena del giocatore del Sassuolo ma bisogna valutare l'intensità. In questo caso il VAR non può intervenire, però per le linee che ci siamo dati quest'anno di soglia dei falli questo non può essere considerato un fallo e il gol doveva essere convalidato".

Un'altra spinta dubbia è quella di Lucumì su David in area di rigore in Bologna-Juventus: "Non cambia, le decisioni dovevano essere uguali. Qui è stata corretta non concedere il rigore, perché la spinta e l'intensità non è tale per la concessione. La spinta a una o due mani non fa differenza, se c'è l'intensità anche a una mano sola può esserci il rigore. Ma l'intensità non c'è, la linea di soglia è stata alzata e queste non sono situazioni da punire.

Sull'episodio che ha portato al rosso a Zaccagni in Parma-Lazio per fallo su Estevez De Marco è stato chiaro: "In queste situazioni c'è massima severità nel punire gli interventi come questo che sono gravi falli di gioco. Ci sono tutti i presupposti per il provvedimento disciplinare di cartellino rosso, l'arbitro era piazzato benissimo ed è stato molto bravo a vedere lui il provvedimento di espulsione. I criteri? La velocità perché il giocatore si lancia in netta velocità e la gamba è alta, poi l'incolumità del calciatore. Non lo prende pieno, ma sono interventi che vanno sanzionati e ci sarà massima severità nell'arco di tutto il campionato su situazioni come questa".

Attenzione anche a Torino-Cremonese per il possibile tocco di mano di Giovanni Simeone in area di rigore su cross da punizione di Zerbin: "In questo caso il VAR e l'AVAR si sono concentrati sulla zona verde, sulla prima parte del contatto del pallone che tocca petto e spalla. Hanno fatto una revisione superficiale, non hanno controllato il tocco successivo col braccio. Il tocco se c'è è punibile, perché non è un autogiocata, questa è una deviazione e in questo caso il provvedimento è il calcio di rigore".

In Udinese-Napoli ha fatto discutere il gol annullato a Zaniolo per fallo precedente su Lobotka: "Il fallo di Karlstrom su Lobotka è netto, Ghersini effettua giustamente la review e lo comunica a Sozza che inevitabilmente deve annullare la rete. Per un calciatore che segna non è piacevole".

"Qualche revisione in più? Gli arbitri sono stati bravi e tempestivi, ci fossero state altre situazioni come quelle di Torino da rivedere, ma alla fine si sono comportati bene" ha concluso.