Forza Ivan è il grido che da ormai 24 ore rimbalza sui social, sulle pagine dei giornali e su tutti i media, sportivi e non. La notizia del tumore che ha colpito Basso non solo ha scatenato la solidarietà del mondo dello sport ma ha riportato alla memoria i tanti casi di sportivi colpiti dal cancro e che hanno lottato, sconfiggendo la malattia. La vittoria più importante, per tanti campioni, è stata quella fuori dal campo. Ecco un po' di storie a lieto fine, nella speranza che siano di conforto e di buon auspicio per la battaglia che sta intraprendendo il ciclista di Cassano Magnago.
Aveva già vinto il titolo di campione del mondo quando nel 1996 a Lance Armstrong fu diagnosticato un cancro ai testicoli. Tornò dopo due anni, vinse 7 Tour prima di confessare l'uso di doping. Nel frattempo, però, ha dato vita a Livestrong, la fondazione dei famosi braccialetti gialli, attivissima nella lotta contro il cancro. Basso, nella sua esperienza familiare, ha già vissuto il dramma della lotta contro il tumore: nel 2005 la mamma Nives morì nonostante le cure e gli aiuti arrivati anche dallo stesso Armstrong e dagli specialisti della sua fondazione. Recente anche la storia di Sébastien Joly, attuale ds della Fdj, incrocia ciclismo e tumore: si ammalò e tornò a correre.
Il caso più commovente, negli ultimi anni, è stato quello di Eric Abidal. Il tumore al fegato, il trapianto, il ritorno e la Champions alzata con il Barcellona. Un esempio. In Italia abbiamo ammirato Francesco Acerbi, il difensore del Sassuolo che dopo il cancro al testicolo ha conquistato la nazionale. Jonas Gutierrez ha ancora negli occhi l'accoglienza da brivido che gli hanno tributato i tifosi del Newcastle lo scorso dicembre: era rimasto lontano dai campi per lo stesso problema di Acerbi, ma anche lui ce l'ha fatta.
Aveva lasciato la famiglia in Serbia per inseguire il sogno: diventare un calciatore della Serie A. Nenad Krsticic aveva solo 18 anni quando grazie al medico sociale della Samp scoprì di essere affetto da un linfoma molto aggressivo. Dopo cure pesantissime tornò in campo e diventò papà nel giorno della vittoria del derby contro il Genoa. Ma le storie sono tante, quasi tutte a buon fine: sono quelle di Goran Vlaovic, attaccante del Padova negli anni '90, o di Brian Laudrup, Stiliyan Petrov, José Francisco Molina e Lubo Penev.
Uno dei migliori giocatori di hockey di tutti i tempi, il canadese Mario Lemieux sconfisse nel 1993 il linfoma di Hodgkin, scendendo in campo anche nei giorni in cui si sottoponeva alla radioterapia. Paolo Pizzo vinse la medaglia d'oro ai mondiali di scherma nella spada dopo che a 13 anni gli fu diagnosticato un tumore alla testa. Un linfoma ha invece attentato alla vita e alla carriera di Giacomo "Jack" Sintini, pallavolista tornato a giocare dopo un anno di inattività. Ora è molto attivo con la sua associazione nella lotta contro il cancro.