questione di bomber

Napoli-Milan, Hojlund fa la differenza per Conte e Allegri si mangia le mani

Conte si coccola l'attaccante che poteva essere di Allegri, i rossoneri devono correre sul mercato

Napoli-Milan può essere riassunta con poche parole e un semplice risultato: Hojlund 2, rossoneri 0. Perché il vero e proprio protagonista della serata di Riad è il danese, che sotto l’attento occhio di Lukaku che presto potrebbe prenderne il posto, è passato dall’essere la pezza per l’attacco azzurro al bomber che serve nelle sere importanti. Ed è anche il grande rimpianto del Milan di Allegri, oggi senza una punta di peso e che in estate lo aveva sfiorato prima dell’approdo all’ombra del Vesuvio.

Rasmus si prende il Napoli e lo trascina in finale. MVP senza rivali nella serata di Supercoppa in Arabia, il danese non sbaglia nulla e manda un chiaro messaggio a Big Rom: per riprendersi il posto il belga dovrà sudare ben oltre sette camicie. Per l’ex United, altalenante fin qui in stagione, è il match perfetto: prima l’assist a Neres dopo aver sfondato a sinistra la marcatura di De Winter, poi nella ripresa il replay sul belga bruciato prima di un diagonale sul quale Maignan non ha potuto nulla. Una partita da attaccante vero, da gregario a condottiero, con la finale come meta raggiunta.

Dall’altro lato il Milan, che di un uomo come Hojlund ne avrebbe bisogno. E non poco. Perché ancora una volta Allegri fa i conti con l’assenza di un attaccante di peso, con Pulisic e Nkunku che non sono sufficienti nella serata di Riad. Non è la prima volta che capita, non sarà di certo l’ultima (purtroppo per i tifosi rossoneri alla lettura), con la società che non può più ignorare l’urlo disperato del tecnico livornese: serve una punta. E pensare che proprio Hojlund avrebbe dovuto essere quell’attaccante oggi assente nella rosa del Diavolo, fa un certo effetto.

Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, ma nella torrida estate alle spalle i rossoneri avevano avuto l’opportunità di mettere le mani sull’attaccante danese. A fare la differenza le richieste del giocatore che si era opposto al prestito secco per poter iniziare una nuova avventura con certezze, senza dover correre, faticare e dover dimostrare tutto e subito per meritarsi una conferma. Il prestito al Napoli, alla fine, è stato con obbligo di riscatto a 44 milioni (50 complessivi con i 6 del prestito estivo) in caso di qualificazione in Champions che, a oggi, gli azzurri hanno in tasca. 

E i partenopei sorridono, mentre i rossoneri pagano il conto. Con la speranza, dopo quanto visto a Riad, che la dirigenza di via Aldo Rossi possa correre ai ripari per il bene di Max Allegri, il cui obiettivo unico obiettivo resta il campionato, tra la caccia in primis alla qualificazione in Champions e poi, chissà, quel sogno chiamato scudetto. Ma con un bomber assolutamente da abbracciare a gennaio, per evitare di navigare a vista.