
Juve, colpo di scena verso la Roma: Spalletti ritrova Milik dopo un calvario infinito
Clamoroso alla Continassa: Milik torna in gruppo e potrebbe essere convocato per la Roma

Una notizia inaspettata anima la vigilia del big match tra Juventus e Roma: Arkadiusz Milik vede finalmente la luce in fondo al tunnel. L'attaccante polacco, fermo da quasi un anno e mezzo a causa di una serie interminabile di sfortune fisiche, è pronto a tornare tra i disponibili. Luciano Spalletti ha deciso di rompere gli indugi: domani, secondo Tuttosport, il nome del centravanti figurerà nella lista dei convocati per la sfida contro i giallorossi.
Il ritorno in gruppo e la mossa di Spalletti -
Milik ieri ha svolto l'intera seduta di allenamento con il resto della squadra, lavorando a pieno ritmo agli ordini del tecnico toscano. La risposta del ginocchio e della muscolatura è stata positiva, convincendo lo staff medico e tecnico a dare il via libera. La convocazione per la partita di domani contro la Roma avrebbe un valore simbolico enorme, prima ancora che tecnico. Spalletti sa bene che il giocatore non ha i novanta minuti nelle gambe e che la condizione atletica è tutta da ricostruire, ma riaverlo in panchina significa restituire al gruppo un'alternativa di peso e chiudere psicologicamente un capitolo nero per l'infermeria bianconera.
Un incubo durato 18 mesi: dal ginocchio all'incidente in palestra -
Il calvario di Milk era iniziato nel giugno 2024, quando un grave infortunio al ginocchio rimediato con la maglia della Polonia lo aveva costretto a saltare Euro 2024 e a finire sotto i ferri. Da quel momento, per l'ex Napoli è iniziata una discesa agli inferi sportiva: una seconda operazione sempre all'articolazione e continui intoppi nella riabilitazione gli hanno impedito di scendere in campo per un solo minuto ufficiale sia nella scorsa stagione che in quella attuale. La beffa più atroce è arrivata la scorsa estate. Quando il rientro sembrava imminente, un banale incidente in palestra gli ha procurato una ferita che, inizialmente prognosticata come guaribile in una settimana, si è trasformata in un ulteriore stop di cinque mesi. Ora, però, il peggio sembra essere alle spalle.
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