
Coppa del mondo di sci, Zabystran vince il SuperG maschile in Val Gardena. Terzo Franzoni
Beffato a sorpresa Odermatt, ottimo sesto posto per Innerhofer

Ancora uno splendido podio dell'Italia in Val Gardena con l'arrivo di un nuovo talento: è Giovanni Franzoni, 24 anni, bresciano del lago di Garda, arrivato terzo in 1.25.23 nel velocissimo superG della Val Gardena ottenendo il miglior risultato della ancora sua breve carriera. Ha dedicato il suo primo podio all'amico e compagno di squadra Matteo Franzoso, tragicamente morto in settembre in Cile dopo una caduta in allenamento.
A sorpresa - con il pettorale 29 su una pista sempre più veloce e con visibilità migliorata per il sole più alto in cielo che, come non raramente accade in Val Gardena, aiutano gli atleti che partono dalle retrovie ma hanno il coraggio di rischiare - ha vinto a 27 anni il quasi sconosciuto ceco Jan Zabystran in 1.24.86. Il ceco ha così beffato lo svizzero Marco Odermatt che dopo il successo nella discesa sprint di giovedì stava già festeggiando ma si è ritrovato secondo in 1.26.08.
"Si sa che in Gardena questo può capitare - ha detto lo svizzero -. Ma bravo Franzoni. Lo conosco e scia molto bene. Sapevo che prima o poi sarebbe emerso". Ma per l'Italia c'è anche l'eccezionale 6/o tempo in 1.25.39 del grande veterano azzurro Christof Innerhofer, 41 anni appena compiuti, sceso con il pettorale 30. Poi Mattia Casse 11/o in 1.25.66 dopo in successo dello scorso anno. Più indietro Dominik Paris (''bisognava osare di più'') in 1.26.15 e Guglielmo Bosca in 1.26.82. Non ha gareggiato Niccolò Molteni dopo la caduta in discesa che si rivelata seria con lesione ai legamenti di un ginocchio.
FRANZONI: "MI SEMBRA UN SOGNO DOPO MESI DIFFICILI"
"Mi sembra un sogno. Non so ancora se crederci. Fare una gara del genere qui è autentica follia. Credevo di essere stato fortunato, ieri. Oggi ho avuto una grande conferma: sto migliorando anche sul facile, la consapevolezza sta crescendo e sono più libero di testa". Così Giovanni Franzoni, dopo il suo primo podio in carriera in coppa del mondo ottenuto in Val Gardena. "Mi sono detto 'O parti per sciare forte, oppure davanti non arrivi' ma non mi aspettavo di arrivare così avanti - ha raccontato -. E' la grande conferma che posso dire la mia anche su questi pendii. Sono stato sempre un ragazzo insicuro, ricevere oggi i complimenti di Alberto Tomba è una cosa pazzesca. I miei ultimi tre anni sono stati complicati, anche per l'infortunio e ho dovuto crederci. E dico lo stesso a tutti gli altri: credeteci, crediamoci".
Il pensiero, poi, è andato anche a Matteo Franzoso, morto lo scorso settembre durante un allenamento in Cile. Franzoni, amico e compagno di stanza in Nazionale, ha alzato le dita al cielo per ricordarlo appena arrivato al traguardo. "Sento che ieri en oggi qualcuno da lassù mi ha guardato. Questa dedica non può che essere per Matteo Franzoso: abbiamo passato momenti tosti, ma il lavoro paga. Da quando se ne è andato, so che farà tutte le gare insieme a me e ci tenevo a dedicargli un podio, perché meritava solo qualcosa di davvero grande".