É probabilmente l'ultima chiamata utile per il Pescara. Battere domani sera (ore 19.30) la Reggiana è condizione imprescindibile per poter continuare a sperare nella permanenza in serie B. Con cinque punti da recuperare sulla zona salvezza, l'impresa, seppur complicata, è ancora possibile. Ma la vittoria contro gli emiliani diventa fondamentale. Lo sa bene il tecnico Giorgio Gorgone che però non si nasconde: "Ci sono ancora a disposizione tante partite. Quello di B è sempre stato un campionato anomalo. Se mancassero tre partite sarei preoccupato, se ne mancassero 10 sarei preoccupato, ne mancano 20, sono preoccupato ma possiamo farcela. La storia dei campionati ci dice che ci sono dimostrazioni di squadre che sono risalite e che sono calate di tanti punti. Non penso che siamo un caso disperato: siamo un caso di una squadra che, stando in quella posizione di classifica, e vedendo che non arrivano risultati, a livello emozionale soffre. Questo ti sposta il mondo. La squadra non si sta però abbattendo ma il rischio è quello di crearti troppa pressione da solo. Non abbiamo paura e mi sarebbe piaciuto vedere questa squadra in condizione emotiva di entusiasmo reale dovuto ai punti". Sulla Reggiana, il tecnico pescarese ha aggiunto: "La Reggiana fa alla grande la fase di transizione, in maniera eccellente. Aspetta, riparte, ha giocatori di gamba nella trequarti. Quando palleggia lo fa con tranquillità e la posizione di classifica aiuta. Affronteremo una squadra valida e ben allenata. Ormai però fa poca differenza chi vai ad affrontare". Per la sfida di domani Gorgone dovrà fare a meno di Giannini, Merola, Kraja, Tsadjout e Faraoni. (ANSA).
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