
Juventus, Spalletti: "Gasperini come Sacchi, da lui c'è da imparare. Bremer gioca"
Il tecnico bianconero presenta il big-match dello Stadium: "Il Gasp-brand è un modello di fabbrica, le sue squadre ti saltano addosso. Milik è convocato"

Luciano Spalletti presenta la sfida contro la Roma, big match della 16a giornata di Serie A. Il tecnico della Juve ha parole di elogio per il collega Gasperini: "Da Gasperini c'è da imparare, il Gasp-brand è un modello di fabbrica, ormai lo fanno tutti, ti vengono addosso come fa lui - le sue parole in conferenza stampa - È come Sacchi, ha inventato un modo di giocare al calcio". Sulla formazione: "Bremer gioca, Cabal e Rugani sono da valutare. Milik convocato". Poi scherza sui rumors (già smentiti) secondo cui David non partecipi alle cene di squadra: "Hanno fatto bene a non portarlo a cena, la prima volta ha grattato il parmigiano sulla pasta con le vongole".
LA CONFERENZA DI SPALLETTI
Che cosa di positivo vuole vedere dopo la partita di Bologna?
"Mi ha fatto piacere, perché poi sennò sembra che siamo andati un po' lì a farlo vedere questo miglioramento che poi è quello che deve essere il modo di proiettarsi verso un calcio attuale. L'hanno fatto in una partita tosta, l'hanno fatto in una partita difficile per cui penso che questo riesca a determinare un'evoluzione per andare a prendere poi altre cose successive. Perché anche questo l'avevamo detto: ce l'avevamo portata di mano e che non sappiamo riconoscere, non sappiamo mettere in pratica. Perché poi è il mantenerle nel lungo periodo, la cosa che fa la differenza".
Dopo oltre 500 giorni si è rivisto Milik? C'è un piano di recupero?
"Domani è convocato, l'ho trovato come un bimbo felice che può fare il gioco che gli è sempre piaciuto. È un calciatore ben preciso per quel ruolo lì. Ha caratteristiche importanti, sia fisiche che tecniche e quindi viene con noi".
Come erano le cene con Gasperini? Di cosa parlavate?
"Io sto bene con tutti, con molti di questo campionato qui. Lui è uno di quelli che mi ha messo curiosità da sempre, il modo di fare, il modo di ragionare. Da Gasperini c'è da imparare, il Gasp-brand è un modello di fabbrica, ormai lo fanno tutti, ti vengono addosso come fa lui. Anche a Crotone faceva così, usava questo uomo contro uomo anche se era meno integralista, le sue squadre ti vengono addosso. Tutti gli ex calciatori da lui allenati giocano come lui, Palladino, Juric, Bocchetti e ora Modesto. Trasforma i giocatori e se non sei al suo livello lui trova i difetti e ti viene a sgamare le tue debolezze. I due terzi di difesa te li trovi dentro l'area di rigore chiunque della squadra è disponibile a sapersi comportare in qualsiasi zona di campo che si viene a trovare. È difficile trovare gli spazi con la Roma, perché lui attraverso il suo modo asfissiante riesce a non farti acchiappare il tuo modo di giocare perché riesce a fare tutto questo in maniera asfissiante da non poterti far fare il tuo calcio. Devi andare oltre i duelli perché se non riesci ad andare oltre rischi di fare la loro partita. Guarda la Roma attuale: sono trasformati dal punto di vista della qualità. È come Sacchi, ha inventato un modo di giocare al calcio".
Questa Juve la diverte?
"Questo fatto di essere anche belli dipende anche dal fatto di essere affascinante per gli sportivi. È meglio avere gli abiti stropicciati ed essere disponibili in partita. Il bello è l'intensità, correre dietro al tuo avversario. Adesso in questo calcio devi andare forte e anticipare le cose che ti capiteranno. La cosa più importante è quella di prevedere perché altrimenti rischi di non trovare spazi. Noi abbiamo dei margini di miglioramento e bisognerà vedere se riusciremo a trovare questi spazi, perché le situazioni cambiano in maniera rapida durante la partita e devi essere bravo a riconoscerle subiti. Devi essere impulsivo nel saperlo riconoscere. Anche a Bodo secondo me abbiamo fatto una buona partita, adesso siamo andati avanti e sono contento".
Yildiz e McKennie sono giocatori perfetti per il calcio moderno?
"A me sembrava di aver fatto più confusione. Però è un pochettino così. Ora non sai da dove arriva l'avversario e i calciatori modificano di continuo la loro posizione e gli spazi sono tra gli avversari e ti devi rendere conto di questo. Se non riesci a vedere questo non trovi gli spazi. È un po quello che faceva Totti o Del Piero che praticamente con le sue giocate vedeva l'impossibile. Lui andava a creare da una situazione pensata poi ci creava una situazione reale. Questi giocatori determinavano di dover stare al suo livello. Quando Francesco aveva la palla Perrotta e Salah andavano già oltre. Questo ti serve per andare oltre queste piccole prigioni che ti creano le squadre. I nostri giocatori possono averlo tutti. Adesso devono adattarsi a non aver ruolo, perché ci vogliono le giocate, la forza e tante cose per riempire la partita".
Bremer e David. Il brasiliano torna dall'inizio e il canadese è il titolare?
"Bremer gioca, perché sia Rugani che Cabal li devo rivedere domattina perché hanno un lieve affaticamento muscolare. David? Hanno fatto bene a non portarlo a cena, la prima volta ha grattato il parmigiano sulla pasta con le vongole".
Mi è stato detto che Cambiaso le piace tantissimo. A che punto è come forma?
"Galante ha detto sicuramente la verità. Cambiaso mi piace perché sa fare tutto, però in questo momento ho preferito togliergli dei pezzi di partita, perché in questo momento è un po' tutto sotto il suo livello. Lui ci è rimasto male perché capisce questa cosa qua perché è arrabbiato con se stesso. Noi abbiamo parlato e ci sono dati. Lui è uno che legge i dati che gli vengono mandati sul cellulare, perché è molto autocritico. Questo è molto positivo perché l'arroganza è inallenabile. Lui è un calciatore modello a livello di caratteristiche".
Brozovic all'Inter, poi Pjanic alla Roma. Manca un regista con queste caratteristiche? Attingerete dal mercato?
"Del mercato non ho parlato con la società e non mi interessa, perché è un discorso che abbiamo affrontato all'inizio. Io non vado a dire niente se qualcuno non viene a chiedermelo. Locatelli mi sta piacendo, poi lui ha caratteristiche per dare equilibrio, ma ha anche i piedi per giocare a calcio. Lui deve accorciare il possesso palla, ma Koop può farlo, Miretti anche. Thuram sta iniziando a fare le cose giuste. Noi siamo tranquilli ma se fosse ne parlerò con la società".
Quanto cambia la Juve senza Koop? Cosa si aspetta dopo queste 2-3 settimane?
"Non so prevedere il futuro senza Koop, però cerco di decidere sulle abitudini che devono avere i giocatori. Noi dobbiamo creare delle belle abitudini. Noi vogliamo giocare da dietro e non in orizzontale, però dipende dall’avversario, perché loro ti vengono addosso anche sul portiere. Butez del Como che non butta mai via la palla contro la Roma l'ha fatto. Perché tutti vanno a pressare alto? Perché i difensori hanno vantaggio a prendere la palla. Adesso il giocatore libero è il portiere e dobbiamo valutare quello. Poi dobbiamo vedere se senza Koop saremo bravi a uscire da dietro. Non c'è una muta per le partite facili o difficili, noi dobbiamo mettere tutta la forza che abbiamo sapendo che sarà una partita difficile. Devi agire e non reagire. Noi dobbiamo fare le cose da Juventus a prescindere da con chi giocherai. Mi aspetto di incidere in tutto quello che è giocare una partita in generale".