"Le partite come quella contro il Pisa sono tutte finali, sono scontri di cui bisogna capire l'importanza. Abbiamo lavorato bene. Borrelli ha preso una distorsione a Bergamo e già a fine primo tempo era quasi out. Andiamo avanti insieme allo staff medico, stiamo capendo se possiamo averlo a disposizione o meno. Oggi ha fatto un po' di corsa, vediamo se riuscirà a essere della gara, non posso sbilanciarmi più del dovuto. Il sostituto? Pavoletti lo sostituisce per caratteristiche, poi abbiamo Kilicsoy ed Esposito che possono fare quel ruolo di terminale centrale. Non mi piace però guardare alle assenze, anche per questa partita ho un ventaglio da sfogliare e non dobbiamo avere alibi pensando a chi non dovesse farcela".
Così il tecnico del Cagliari Fabio Pisacane in conferenza stampa a due giorni dal match di campionato in casa contro il Pisa. "La partita di Napoli, affrontata in un periodo in cui non si vinceva da mesi, ci ha visto uscire indenni e con belle risposte. La squadra in questo periodo ha dato note liete confortanti, i ragazzi non si sono mai abbattuti - ha aggiunto l'allenatore dei sardi - L'ultimo periodo ha lasciato spunti positivi, dopodomani vedremo dove ci ha portato il nostro lavoro. La partita contro il Pisa, per una squadra come la nostra, deve farci tirare fuori caratteristiche che puoi solo avere innate, non si inseriscono da fuori o con l'allenamento".
"Da tutti si può sempre prendere qualcosa di positivo e che sia da insegnamento. Il Pisa ci insegna che certe partite si preparano da sole e non c'è bisogno di troppe parole, ma di scavare dentro ognuno di noi per trovare energie e qualità che non si allenano, o si hanno o non si hanno. Quando parlo di finali parlo proprio di questo: la difficoltà non è dimostrare qualcosa davanti a chi sta sopra di noi come valori e classifica, ma davanti a chi è al nostro livello. Nel calcio contano i punti e noi abbiamo portato a casa qualche complimento, spesso, ma con meno punti di quanto meritato. Il Pisa insegna che sono proprio queste le partite dove puoi farti male e che contano più di altre", ha concluso Pisacane.
"Nella mia prima conferenza dissi che la paura è un sentimento con cui convivere. In questi primi sei mesi ho cercato di fare meno danni possibili. Ascolto tutti, mi confronto con tutti, ho colleghi che stimo e che mi stimano. Sono fortunato: non pensavo che dopo un periodo di astinenza da vittorie potessi avere il supporto della gente come si è visto. Questo mi lega ancora di più a questi colori e a questa tifoseria, non li voglio deludere, penso sempre a come fare per renderli orgogliosi. Ce la sto mettendo tutta e ho bisogno del supporto di tutti, da solo non vado da nessuna parte. La vita mi ha messo davanti a certe sfide e questa è una di quelle che sono felice di affrontare, a differenza di altre che hanno comportato dolore e sofferenza".