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Inter, la maledizione di Bisseck: quelle mani "galeotte" che costano trofei

Bisseck ci ricasca: rigore di mano contro il Bologna in Supercoppa. I precedenti della scorsa stagione

di Stefano Fiore

C'è un filo rosso, anzi nerazzurro, che lega le delusioni recenti dell'Inter e porta un nome preciso: Yann Bisseck. La sconfitta in Supercoppa Italiana contro il Bologna a Riad non fa solo sfumare la possibilità di alzare un trofeo, ma conferma un problema di comportamento nella propria area che sta diventando un incubo. Ancora una volta, una prestazione solida è stata macchiata da un'ingenuità macroscopica: un fallo di mano in area. Un gesto istintivo, scomposto, che ha trasformato una partita in discesa in una disfatta, riaprendo ferite ancora non rimarginate della stagione passata.

Riad come Genova e Roma: la recidiva è preoccupante -

 L'Inter aveva pescato il jolly con Thuram, la partita sembrava in totale gestione, poi il fattaccio. Bisseck, in un corpo a corpo dove non c'era alcuna reale minaccia (nessun fallo di Castro alle sue spalle), ha allargato il braccio colpendo il pallone in modo scoordinato. Sfortuna? Forse, ma preoccupa la recidiva. Quello di Riad è solo l'ultimo capitolo di un "triplete al contrario".

La memoria corre immediatamente alla scorsa stagione, quella dello scudetto 2024-25 mancato: tutto iniziò con un fallo di mano di Bisseck alla prima giornata in casa del Genoa (che pareggiò al 95' proprio sugli sviluppi di quel penalty) e finì, simbolicamente, con un altro tocco di braccio nel penultimo turno contro la Lazio, sul tiro di Castellanos (un 2-2 che aveva fatto sfumare il sorpasso al Napoli). Tre indizi fanno una prova: il gigante tedesco ha problemi nella gestione dell'irruenza nella propria area.

Un problema che nasconde il talento -

 Bisseck si dimostra decisivo, perfino dominante alcune volte, in progressione o negli anticipi fisici, ma sembra andare in crisi quando deve gestire questa sua potenza fisica dalle parti di Sommer o Josep Martinez. Quello che inizialmente sembrava un inciampo casuale o un riflesso sfortunato, si è trasformato in una costante di cui gli avversari possono avvantaggiarsi. Il difensore tedesco, anche con l'aiuto di Chivu, deve lavorare duramente su questo aspetto per fare il definitivo salto di qualità ed evitare nuovi problemi (e nuovi pareggi indesiderati).