
Juventus, dopo Tether suonano le sirene arabe: 2 miliardi sul piatto, ma la risposta di Elkann è scontata
Il titolo vola in Borsa, voci di un'offerta saudita da 2 miliardi per la Juve. La posizione di Elkann

A Piazza Affari il titolo bianconero sta vivendo giorni di autentica euforia, ma dietro i grafici in impennata si nasconde una partita finanziaria ben più ampia. Dopo il recente tentativo di scalata da parte di Tether, respinto al mittente, la Juventus finisce nuovamente al centro di voci clamorose riguardanti un possibile cambio di proprietà. Questa volta le indiscrezioni portano direttamente in Medio Oriente: secondo Tuttosport, l'Arabia Saudita avrebbe messo gli occhi sulla Vecchia Signora, pronta a presentare un'offerta monstre. Tuttavia, la risposta che arriva dalla Torino sabauda e da John Elkann sembra destinata a essere la stessa, identica, opposta ad Ardoino: un secco "no".
La proposta da 2 miliardi -
Il titolo Juventus è cresciuto del 28% in soli sette giorni, passando da 2,19 a 2,81 euro per azione, portando la capitalizzazione di mercato a 1,17 miliardi. E ci sono nuovi rumors emersi nelle ultime ore: alcuni emissari sauditi avrebbero prospettato a Exor una proposta d'acquisto vicina ai 2 miliardi di euro. Questa cifra non è casuale: è considerata dagli analisti la "base d'asta" minima per potersi anche solo sedere al tavolo delle trattative per la maggioranza del club. Un'offerta che farebbe vacillare molti, ma che si scontra con la volontà ferrea della famiglia Agnelli-Elkann.
La variabile Tether e il 2026 -
Nonostante la valutazione faraonica, l'addio non è nei piani di Exor. Se la proposta araba dovesse essere formalizzata, verrebbe trattata esattamente come quella precedente di Tether: rispedita al mittente. Resta da capire come evolveranno i rapporti con i partner attuali, in particolare proprio con Tether visto che il colosso delle criptovalute non sembra aver abbandonato del tutto il sogno bianconero: non è esclusa una nuova "puntata", magari nel 2026.
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