Coloratissime, vivacissime, irresistibili. Le Volkswagen Harlequin - Polo e, in misura minore, Golf - degli anni '90 sono il superlativo assoluto dell'estetica e della creatività comunicativa. Nate come idea di marketing per mostrare le possibilità di personalizzazione, divennero ben presto un'icona di stile non convenzionale e ne furono prodotte e vendute migliaia di unità. Oggi la sua eredità sopravvive nella memoria di chi c'era e negli archivi di Wolsfburg, ma un suo ritorno non è più così improbabile.
© Ufficio Stampa
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Vien da lontano
"L'originale" Harlequin (Arlecchino, in italiano) è del 1964 quando l'agenzia pubblicitaria DDB (Doyle Dane Bernbach) creò una delle campagne più famose di Volkswagen. L'immagine dell'inserzione mostrava un Maggiolino con i pannelli della carrozzeria di colori diversi. Non era lo "spot" di un modello realmente esistente, piuttosto la dimostrazione dell'intercambialità dei pezzi. Non fu mai prodotta né venduta ma il suo impatto sull'opinione pubblica fu immediato e anni dopo suggerì l'operazione di prodotto più divertente di sempre.
Un successo
Bisognerà infatti attendere il 1994 e la terza generazione della Polo per vedere la prima vera Arlecchino. Volkswagen aveva introdotto il "Baukastensystem" (sistema modulare), che permetteva ai clienti di personalizzare l'auto scegliendo tra quattro categorie di optional: Blu: Motore e telaio; Giallo: Equipaggiamento interno; Rosso: Opzioni extra; Verde: Colori della vernice. Per spiegarlo visivamente, la Casa di Wolfsbrug pensò di realizzare 20 esemplari pubblicitari da esporre nei concessionari con i pannelli della carrozzeria di colore diverso. Molti clienti chiesero di poterne acquistare una.
Al via la produzione
In Volkswagen mangiarono la foglia e capirono di aver la possibilità di realizzarne un'edizione limitata. Nel 1995 fu stabilita una produzione di 1.000 unità ma, visto il crescente successo, il totale arrivò a 3.806 esemplari. I colori utilizzati furono Chagall Blue, Ginster Yellow, Pistachio Green e Tornado Red. Il cliente non poteva però scegliere la combinazione di colori, essa era casuale e i pannelli venivano smontati e scambiati a mano in fabbrica. Anche l'abitacolo era specifico: sedili "Joker" a motivi colorati, volante in pelle blu e pomello del cambio con il logo Arlecchino.
Oltre oceano
Visto il successo inaspettato e travolgente in Europa, Volkswagen pensò di produrre una serie Arlecchino anche per la Golf negli Stati Uniti d'America. Qui l'entusiasmo non fu altrettanto e dei soli 284 esemplari prodotti, molti rimasero mesi nei piazzali dei concessionari e alcuni furono riverniciati pur di essere resi più appetibili agli automobilisti americani. Eppure, oggi - vista la loro rarità - le Golf Harlequin sono tra le Volkswagen più preziose del mondo.
Ritorno in vista?
A 30 anni di distanza, il marchio tedesco non ha mai più riprodotto l'esperimento (eccezion fatta per una Polo del 2021 che Volkswagen Olanda costruì su misura). L'arrivo della prossima ID. Polo - la prima elettrica - è stato accolto con molta curiosità non soltanto per la sua tecnologia di propulsione ma anche per via della sua livrea...Arlecchino. Volkswagen ha scelto di presentare il primo prototipo, di un modello strategico per il suo futuro, con la carrozzeria più scanzonato della sua storia. Chissà che non sia di buon auspicio per un ritorno.